Sono tre gli interventi del Pnrr al Comune di Ceccano finiti al centro dell’inchiesta che, giovedì, ha portato agli arresti domiciliari il sindaco Roberto Caligiore e altre nove persone, tra cui tre tecnici comunali. Gli interventi finiti nel mirino della procura europea che, per la prima volta ha operato in Ciociaria, riguardano il castello dei Conti, la riqualificazione del centro storico e la scuola di Borgo Berardi. Le somme versate dal Comune di Ceccano per gli affidamenti ammontano a 584.912 euro. Somme che – se le ipotesi d’accusa troveranno conferma – ora il Comune potrebbe essere chiamato a restituire con conseguenze imprevedibili per le casse dell’ente. Il che comporterà un danno erariale a carico degli amministratori e dei dipendenti comunali con, a quel punto, un’inevitabile coda davanti alla Corte dei Conti. Ma non solo. Visto l’ammontare delle somme in questione per il Comune si rischia il default. Con tutto ciò che ne potrebbe derivare in termini di servizi e di aliquote dell’imposte portate ai massimi. Ma anche indipendentemente da un’eventuale restituzione delle somme impiegate per i progetti relativi al Pnrr, già la semplice ipotesi di corruzione avanzata dalla procura europea potrebbe aprire, per i coinvolti, il capitolo delle responsabilità erariali davanti alla Corte dei conti.
Giovedì, di buon mattino, gli agenti della squadra mobile di Frosinone, guidati dal dirigente Flavio Genovesi, e del servizio centrale operativo hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gup del tribunale di Frosinone Ida Logoluso, su richiesta del pm delegato dell’ufficio di Roma della procura europea Alberto Pioletti. Il magistrato, peraltro, per due degli indagati, il sindaco di FdI Caligiore e Stefano Anniballi, aveva chiesto il carcere. Ai domiciliari, oltre a Caligiore, che fuori dalla politica è un ufficiale dei carabinieri, e Anniballi, 66 anni di Frosinone, sono così finiti l’ingegnere Stefano Polsinelli, 47, di Sora, e Antonio Annunziata, 42, di Napoli. Applicati gli arresti domiciliari per due mesi di tempo all’architetto e funzionario dei Lavori pubblici Elena Papetti, 40, di Frosinone, al geometra dell’ufficio tecnico Camillo Ciotoli, 61, all’architetto e capo dell’ufficio strategico per il Pnrr Diego Aureli, 58, tutti e tre in servizio al Comune di Ceccano, al commercialista Gennaro Tramontano, 56 (attualmente all’estero), all’imprenditore Danilo Rinaldi, 43, e al membro del Cda dell’Antea produzione e lavoro Vincenzo D’Onofrio, 44, tutti di Ceccano. Al termine dei sessanta giorni, il gip ha già previsto l’interdizione, per un anno, dall’esercizio del pubblico ufficio per i dipendenti comunali nonché dalla professione per il commercialista e il divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per gli ultimi due. Tra gli indagati figura la società cooperativa Antea per responsabilità amministrativa nel reato.
Nelle accuse messe nero su bianco dalla procura europea viene ipotizzato il reato di corruzione sulle procedure indette dal Comune di Ceccano per i lavori di riqualificazione del castello dei Conti, finanziati con il Pnrr. Nello specifico, si contesta il mancato rispetto dei principi di trasparenza e rotazione degli inviti e di non limitare artificiosamente la concorrenza nell’affidamento dell’incarico di progettazione e direttore dei lavori all’ingegnere Stefano Polsinelli per un ammontare che dagli iniziali 170.482,95 euro poi è stato elevato, a marzo 2023, a 187.531,24 euro. L’altra contestazione riguarda l’assegnazione del servizio di supporto specialistico, per 42.277,27 euro alla Adelante group che, per l’accusa, sarebbe di fatto gestita dallo stesso Polsinelli. Inoltre, tra le contestazioni figura anche l’assegnazione del servizio di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori per 44.090,80 euro a un dipendente della stessa Adelante.
In base alla ricostruzione del pm, il sindaco Caligiore, personalmente o su richiesta degli stessi Anniballi e Polsinelli, si sarebbe adoperato per sollecitare i funzionari comunali preposti a liquidare rapidamente quegli incarichi professionali. Dopo la liquidazione – così come ricostruito dagli investigatori – si metteva in moto un meccanismo di bonifici verso società compiacenti, che trattenevano una percentuale intorno al 10% per il servizio reso, per operazioni ritenute dalla procura inesistenti in modo da creare quella provvista di denaro in contante. Questa, poi, effettuava la via contraria, dalle società al Comune per la successiva ripartizione. Il tutto – così come ricostruito con appostamenti, osservazioni, intercettazioni telefoniche e ambientali da parte della polizia – si sarebbe svolto tra giugno 2022 e febbraio 2024.
L’altro lavoro con i fondi del Pnrr riguarda la riqualificazione del centro storico. L’incarico per rilievi topografici, accertamenti di indagini geologiche e archeologiche e direzione di lavori del valore iniziale di 147.786,97 euro, poi lievitati a 162.565,66 veniva assegnato – in base alle accuse di corruzione – a una professionista che avrebbe agito per conto e nell’interesse di Polsinelli. Successivamente poi veniva attuato, così come ricostruito nel corso delle indagini, il sistema dei bonifici verso le società campane per ottenere il contante. L’ulteriore intervento con i fondi del Pnrr è relativo alla messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico della scuola Borgo Berardi per lo svolgimento del servizio di rilievi topografici, indagini geologiche e archeologiche e direzione di lavori per un valore di 148.449,60 euro a persona che, per la procura, agiva per conto di Polsinelli. Anche qui gli investigatori hanno riscontrato lo stesso sistema che si attiva dopo il pagamento da parte del Comune con gli ulteriori bonifici per operazioni ritenute inesistenti verso le società campane.
In relazione a tali condotte, la procura europea contesta che i funzionari avrebbero ricevuto le utilità derivanti dalla qualifica di Rup e il sindaco quelle del sistema ribattezzato “fattura-tangente”. C’è attesa ora per quello che faranno gli indagati negli interrogatori davanti al gip, fissati per martedì e mercoledì. Bisognerà capire chi e quanti intenderanno rispondere alle domande del magistrato o si limiteranno ad avvalersi della facoltà di non rispondere, rilasciando magari una breve dichiarazione. Intanto, uno degli indagati colpiti da misura interdittiva, un imprenditore di Ceccano, attualmente ricoverato, ha fatto sapere che intende sottoporsi a interrogatorio per fornire la propria versione. Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo D’Arpino, Sandro Salera, Paolo Marandola, Riccardo Masecchia, Giampiero Vellucci, Vincenzo Galassi, Dario Lolli, Vittorio Vitali, Antonio Perlini, Gino Fulgeri, Oropallo e Nicola Ottaviani.
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