Il rapporto Risposte e Turismo del 2024: 2,2 milioni di passeggeri. Bene i traffici internazionali, record storico per lo scalo messapico
Che si tratti di crociere o di traghetti il risultato non cambia: la Puglia che si affaccia sull’Adriatico (fatta dai porti di Bari e Brindisi) risponde bene al mercato della navigazione.
E così prosegue sulla via del recupero completo delle posizioni rispetto al periodo pre-Covid (2019). La fotografia è quella dell’«Adriatic Sea Tourism Report 2024» pubblicato dalla società di ricerca e consulenza Risposte Turismo.
Un’analisi completa dei traffici che comprende Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania e Grecia.
Dal punto di vista della crocieristica Bari chiuderà il 2024 con 473 mila passeggeri, in crescita del 13% rispetto all’anno precedente. Un risultato che colloca lo scalo pugliese in sesta posizione dopo Corfù (729 mila), Kotor (609 mila), Dubrovnik (542 mila), Venezia (540 mila) e Trieste (475 mila). All’undicesimo gradino della classifica c’è Brindisi che registra 104 mila passeggeri e uno sviluppo che sfiora il 50% rispetto al 2023 (42%).
Sempre nell’anno in corso i due hub portuali della Puglia sono tra quelli più trafficati in base al numero di frequenze di approdi delle navi (oltre i 100 accosti).
Nel 2023 le statistiche raccontano una realtà che partecipa in maniera attiva all’imbarco-sbarco. A Bari il 59% dei passeggeri è in transito, mentre la restante parte (41%) vede l’avvio o la conclusione della crociera. A Brindisi, invece, tale percentuale cambia rispettivamente al 79% e 21%.
Sul fronte dei traghetti il bilancio è sempre in crescita: Bari, nel 2023, ha movimentato più di un milione di passeggeri con un aumento dell’1,6% rispetto ai 12 mesi precedenti (ma è il 9% in meno in riferimento al periodo pre-Covid). Situazione differente, invece, per Brindisi che nel lo scorso anno ha fatto segnare un aumento dei traffici fino a 600 mila passeggeri. Si tratta del record storico (più 49,9% se il dato si confronta con il 2022 e più 15,3% con il 2019) che sarà replicato nell’anno in corso. La stima, per la fine del 2024, è di 669 mila passeggeri.
Tuttavia, è l’andamento internazionale di Bari a conquistare il mercato delle movimentazioni in Adriatico: è il porto più attivo con oltre un milione di passeggeri (anno 2023) seguito da Igoumenitsa (955 mila), Ancona (860 mila), Durazzo (827 mila), Brindisi (600 mila), Corfù (407 mila) e Patrasso (365 mila).
L’analisi, inoltre, fa il punto sugli investimenti infrastrutturali su tutti gli scali dell’Adriatico. «Nei prossimi anni verranno investiti almeno 190 milioni di euro per costruire nuove marine e porti turistici, o per ampliare quelli già esistenti – è riportato dagli esperti di risposte e turismo -, mentre la spesa non sarà inferiore a 200 milioni di euro per la costruzione di terminal passeggeri e altre strutture dedicate al traffico crociere e traghetti».
Con riferimento alla Puglia il focus evidenzia i prossimi passaggi. «Nel 2025 – prosegue il documento – è prevista l’inaugurazione della seconda stazione marittima di Bari sulla banchina 10, una moderna, struttura polifunzionale di 3.000 metri quadrati, per un investimento di 8 milioni di euro.
A Brindisi, Marco Carani Nautica, ha previsto anche 100 posti barca aggiuntivi. Ci saranno anche a Rodi Garganico, mentre il porto turistico di San Foca prevede di ampliarsi con l’aggiunta di 430 posti barca. Sono 451 i nuovi posti barca a Otranto, ma i lavori sono fermi da tre anni in attesa delle autorizzazioni definitive da parte della Regione Puglia».
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