COSENZA – È stato presentato questa mattina nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, lo sportello “Uomini maltrattanti”, un progetto finalizzato al contrasto della violenza di genere in un’ottica di prevenzione e di eradicazione dei comportamenti recidivanti. All’incontro con i giornalisti era presente l’assessore al Welfare Veronica Buffone, il vice questore aggiunto e dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Cosenza, la dottoressa Roberta Martire, la Presidente dell’A.I.Me.Pe. (Associazione Italiana Mediatori Penali) Maria Cristina Ciambrone e una rappresentante del dottor Antonio Antonuccio dell’Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna).
Il progetto allarga il suo raggio d’azione alle figure degli stalker e dei maltrattanti, avviandoli, in seguito alla notifica di un ammonimento del Questore nei loro confronti, ad un percorso rieducativo trattamentale finalizzato ad apprendere le corrette modalità di gestione delle emozioni e a comprendere pienamente il disvalore penale e sociale delle condotte devianti. Uno sportello di consulenza, ascolto, assistenza e sostegno psicologico per uomini responsabili di reati o fatti connessi a danno delle donne o di categorie vulnerabili. Lo sportello è già attivo ed è aperto una volta a settimana. Consentirà l’accesso, a titolo gratuito, per coloro che si proporranno spontaneamente.
“Mi sono sempre occupata di uomini maltrattanti e credo nel loro cambiamento. La mia è una professione che, se la fai, bisogna sposarla a pieno – dice la Presidente Ciambrone – è una professione priva di pregiudizi e giudizi. Come si può dimostrare il cambiamento agli scettici? con i risultati. Anche se solo un uomo riusciamo a rieducare o meglio a salvare, noi abbiamo vinto”.
A prendere la parola è l’assessore Buffone: “il fenomeno della violenza di genere va inquadrato anche dall’altra parte. C’è una seconda faccia della medaglia che non vogliamo trascurare. Vogliamo parlare agli autori dei gesti violenti, agli uomini maltrattanti, in un’ottica di prevenzione e contrasto alle recidive”. L’assessore poi sottolinea l’importanza, d’altro canto, di non perdere mai di vista la tutela e la salvaguardia delle vittime di violenza, le donne. “Sono convinta che quello che si sta facendo non è abbastanza. I numeri di violenza sulle donne crescono rispetto ad altri reati. Non si sta lavorando bene sulla tutela della vittima”. La Buffone fa riferimento ai numeri casi di braccialetti elettronici non funzionanti.
Altri canali di arrivo all’associazione sono gli avvocati di questi uomini, i servizi sociali, le forze dell’ordine che hanno attivo il programma Zeus ormai da due anni e dopo un procedimento amministrativo verso un uomo segnalato di usare violenza possono indirizzarlo allo sportello. Si tratta di iniziare un nuovo percorso in sinergia con le realtà del territorio. Nasce dunque il bisogno di intervenire sugli autori della violenza stessa di modo da far prendere loro coscienza del loro comportamento ed educarli ad un giusto approccio con le altre persone. È necessario dire come questo progetto rappresenti un vero presidio di civiltà.
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