L’episodio sul treno è successo sabato sera sulla linea secondaria che collega Arezzo al Casentino. Quello sull’autobus invece, domenica: un ragazzo è salito e voleva fumare, quando il conducente si è opposto, lui l’ha preso a pugni
Ancora un capotreno aggredito, stavolta nell’Aretino, nella stessa situazione che era costata l’accoltellamento al collega della linea Genova-Busalla, cioè un passeggero che reagisce con la violenza alla richiesta del biglietto che non aveva. E’ successo sulla linea secondaria che collega Arezzo al Casentino, e il ferroviere, aiutato da un macchinista, ha dovuto incassare un pugno al volto, seguito da uno spruzzo di spray al peperoncino.
Per lui, trasportato al pronto soccorso, niente di grave, ma la situazione di cui è rimasto vittima fa il paio con un altro episodio avvenuto sempre in provincia di Arezzo in un weekend davvero drammatico per il trasporto pubblico: un autista di bus anche lui raggiunto dai pugni di un altro passeggero che gli ha spaccato il naso e poi è scappato: frattura del setto nasale la diagnosi dell’ospedale San Donato nel capoluogo.
Ma andiamo per ordine, il primo episodio è quello che accade sabato sera (9 novembre) su uno degli ultimi convogli di giornata della Arezzo-Stia, la linea gestita da Tft (controllata di Lfi, a sua volta società a maggioranza pubblica degli enti locali) che attraversa tutto il Casentino. Il capotreno sta effettuando il solito controllo dei biglietti quando si trova dinanzi ad una persona che reagisce rabbiosamente alla richiesta del ticket. Non ce l’ha e non vuole nemmeno pagare. Il ferroviere, un giovane di 25 anni, assunto da un paio, si vede dunque piovere un cazzotto sul volto. Arriva un macchinista di grande esperienza a dare di mano al collega, ma l’aggressore non si dà per vinto e tira fuori una bomboletta di spray urticante, che spruzza addosso al capotreno.
Siamo a Santa Mama, comune di Subbiano, sul treno scatta l’allarme e parte anche una telefonata diretta al 112. I carabinieri attendono alla stazione di Bibbiena, il ferroviere viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale del Casentino: è scosso, sotto choc, ma il danno fisico è limitato, tre giorni di prognosi.
Più pesanti le conseguenze per l’autista del bus di Autolinee Toscane: domenica sera, ultima corsa della linea Foiano-Arezzo, in Valdichiana, dall’altra parte della provincia. A bordo c’è un giovane, aretino dall’accento, che dà segni di insofferenza fin da quando sale. Vuole fumare perciò vuole aprire un finestrino. Il mezzo pubblico è pieno, gli altri si oppongono, ne nasce un parapiglia che il conducente fa fatica a governare, fino a quando il ragazzo non decide di passare alle vie di fatto. Il primo pugno contro l’autista lo scaglia mentre il bus è ancora in movimento, alle porte di Arezzo.
Il bus rischia di finire fuori strada, il guidatore riesce a controllarlo e a fermarlo in via Vittorio Veneto, l’arteria di accesso alla città da sud, all’altezza dell’incrocio con via IV novembre. A quel punto, con i passeggeri ancora a bordo, l’aggressore colpisce l’autista, un quarantenne, con il secondo cazzotto, stavolta diretto al naso. Parte la chiamata al 112, ma la volante della polizia arriva quando il ragazzo, che era già visibilmente alterato dalla partenza, secondo le testimonianze, è già riuscito a premere il pulsante di apertura delle portiere e a scappare per le strade del quartiere di Saione.
Il conducente viene invece trasportato al pronto soccorso con l’ambulanza della Croce Bianca inviata dal 118. Gli servirà qualche settimana per recuperare dalla frattura al naso, anche lui è visibilmente scosso. Il suo posto di guida non era protetto da un pannello divisorio, ma sul bus c’è un sistema di telecamere a circuito chiuso.
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