Avrebbero ottenuto fondi del Pnrr per oltre mezzo milione di euro per recuperare alcuni immobili, nell’ambito di un bando regionale indetto dal Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana di Palermo per la protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, ma non avrebbero rispettato i requisiti per l’utilizzo dei soldi. Quattro persone sono per questo finite sotto inchiesta e la guardia di finanza ha bloccato il maxifinanziamento.
Il provvedimento arriva all’esito delle indagini dei militari della Tenenza di Corleone che, dopo una serie di controlli, hanno rilevato come i 4 non avrebbero avviato i cantieri entro la data prevista né rispettato il cronoprogramma e le condizioni previste dal bando. Inoltre, sempre secondo l’accertamento dei finanzieri, anche i progetti presentati sarebbero stati carenti di documenti e pareri da parte di enti pubblici e in alcuni casi privi di Scia. Davanti ai cantieri non ci sarebbero stati neppure i cartelli obbligatori con le indicazioni relative agli interventi.
“Questa attività costituisce una chiara testimonianza del costante impegno profuso dalla guardia di finanza nel contrasto alle più articolate forme di frode ai fenomeni illeciti perpetrati a danno del bilancio dello Stato e dell’Unione europea – si legge in una nota del Comando provinciale – per garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese. Com’è noto la guardia di finanza è parte integrante del sistema di governance e controllo del Pnrr e ha il compito di prevenire comportamenti in grado di pregiudicare il corretto utilizzo delle risorse finanziarie previste dall’imponente piano, individuando tempestivamente attività fraudolente”.
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