Chiunque in Trexenta abbia avuto muratori in casa o abbia provato a realizzare da solo piccoli lavori di manutenzione a un certo punto si sarà trovato a corto di materiale e avrà pronunciato la seguente frase: «Vado un attimo da signora Giannina». Perché Gianna Demontis, per tutti signora Giannina, nella sua storica rivendita di manufatti a Suelli, aveva tutto l’occorrente per l’edilizia. Era un’ancora di salvezza, sempre. Demontis, apprezzata per la serietà professionale e per un garbo e un’educazione d’altri tempi impossibili da scalfire, è scomparsa all’età di 79 anni. La comunità di Suelli dice addio a una donna forte e un’imprenditrice di successo, anche se a lei non piaceva essere chiamata così: «Sono solo un’operaia e lavoro con gli operai», amava ripetere. Ed era la verità.
Ieri pomeriggio, ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio terreno dalla chiesa parrocchiale San Pietro al cimitero di Suelli, oltre alla comunità del piccolo centro della Trexenta c’erano centinaia dei suoi affezionati clienti arrivati da gran parte dell’Isola.
Per cinquant’anni e oltre Giannina Demontis ha mandato avanti la storica impresa di produzione e rivendita di manufatti in cemento insieme alle figlie Carminetta, Giorgia e Rita. Sede operativa nella zona industriale di Suelli, con clienti di mezza Sardegna: in particolare Trexenta, Medio Campidano e Sarcidano. Un’impresa al femminile nata però da un’idea del marito Zaccheo Vargiu che nel 1964 aveva fondato una piccola attività di rivendita di materiale edile. Nel 1979 la morte improvvisa dell’uomo a causa di un infarto. Rimasta vedova a soli 33 anni con tre figlie di 9, 8 e 6 anni, signora Giannina ha preso in mano l’attività facendola crescere sino a diventare un importante punto di riferimento per il mondo dell’edilizia.
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