Ci sarà anche Usb (Unità Sindacale di Base) di Reggio Calabria all’iniziativa promossa dal movimento No Ponte sabato 19 ottobre presso il centro Nuvola Rossa a Villa San Giovanni. “Questa giornata – si legge in una nota di Giuseppe Marra – sarà un momento fondamentale per denunciare non solo i rischi ambientali e sociali legati al Ponte sullo Stretto, ma anche le conseguenze autoritarie del Ddl Sicurezza 1660 e del Dl Infrastrutture. Questi provvedimenti cercano di paralizzare la protesta e intimidire i movimenti di lotta sociale e ambientale, criminalizzando scioperi, manifestazioni e chi si oppone a grandi opere devastanti come il Ponte”.
Nella stessa giornata del 19 ottobre Usb scenderà in piazza in tante città italiane per una mobilitazione nazionale proprio contro il Ddl 1660, una legge che rappresenta un grave attacco ai diritti dei lavoratori e delle classi popolari. Anche la sezione reggina parteciperà, e spiega ancora Marra: “Questa legge, firmata dal governo Meloni, criminalizza le proteste dei lavoratori introducendo pene più severe per chi organizza scioperi, blocchi stradali e altre forme di dissenso. Si tratta di un tentativo di limitare la libertà di espressione e reprimere le lotte sociali, arrivando perfino a prevedere il ritiro della cittadinanza per i lavoratori immigrati coinvolti in proteste”.
Continua la nota di Usb Reggio Calabria: “Mentre il governo investe miliardi in armamenti e polizia, si ignora l’aumento della povertà, la precarizzazione del lavoro, l’inasprimento della crisi abitativa e il degrado dei servizi pubblici. Con il Ddl 1660 si vuole blindare questo sistema ingiusto, intimidendo chi lotta per i diritti sociali e lavorativi”.
Conclude Marra: “Il 19 ottobre sarà una giornata di resistenza e confronto collettivo. Usb Reggio Calabria sarà in prima linea per ribadire che la lotta contro il Ponte sullo Stretto è inseparabile dalla battaglia contro le politiche autoritarie che vogliono zittire i movimenti sociali e schiacciare i diritti dei lavoratori. Invitiamo tutti i cittadini, i lavoratori e i movimenti a unirsi a noi per fermare queste derive repressive e costruire insieme un futuro di giustizia sociale e ambientale”.
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