A seguito dell’alluvione di maggio 2023 che ha colpito in particolare l’Emilia-Romagna, la struttura commissariale ha concesso a oggi contributi, a famiglie e attività produttive, per 50,5 milioni di euro (35,8 milioni alle famiglie e 14,7 milioni alle attività produttive). E’ quanto viene reso noto in un comunicato. Delle 2.376 domande ricevute, 1.510 sono state concluse con esito positivo pari al 64%, mentre 866 sono in fase di istruttoria. “Massimo impegno per agevolare il rimborso a tutti coloro che sono stati colpiti dall’alluvione”, sottolinea il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza. La struttura commissariale, viene sottolineato, ha introdotto nuove misure per semplificare e velocizzare l’accesso ai contributi destinati a famiglie e attività produttive colpite da calamità. Con le ordinanze 11 e 14, sono state stabilite deroghe definite innovative che consentono, tra le altre cose, l’erogazione anticipata del 50% del contributo riconosciuto. Questo anticipo può essere richiesto solo con la presentazione di una perizia tecnica, senza dover attendere le fatture, “rappresentando una novità assoluta in ambito di rimborsi per danni da calamità”. Per le attività produttive (ordinanza 14), le novità includono il rimborso integrale delle spese sostenute per interventi già effettuati, l’estensione del contributo anche a pertinenze e recinzioni, la possibilità per le imprese agricole di reimpiantare colture diverse ma di pari valore, e incentivi per interventi di efficienza energetica. Per le famiglie (ordinanza 11), i benefici sono ampliati con nuovi requisiti di accesso, includendo anche i promissari acquirenti e gli eredi degli immobili danneggiati e raddoppiando da 30 a 60 giorni il termine per ripresentare le domande in caso di rigetto. Le richieste di rimborso rimangono tuttavia molto limitate rispetto alla mole di danni complessiva. La conta totale del solo evento del 2023 ammonta a circa 8,5 miliardi di euro.
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