MASSA. Spacchettare il maxi-progetto di Casa e Ospedale di Comunità per concluderli nei tempi più brevi e intercettare, per quanto possibile, i fondi del Pnrr. Per far partire i lavori del nuovo plesso sanitario di via Carducci non basteranno infatti solo i fondi del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, ma sarà necessario integrare la spesa con risorse dell’Asl Toscana nord ovest e della Regione. In questo modo, visti ormai i tempi strettissimi, solo l’Ospedale seguirà il cronoprogramma del Pnrr, che prevede il completamento delle opere finanziate con i fondi europei in 455 giorni o comunque entro il marzo 2026. L’altro intervento – ovvero la Casa di Comunità, che sempre sorgerà in via Carducci – richiede ben più tempo, ovvero 885 giorni che equivalgono a poco più di due anni. Sarà quindi quest’ultimo ad essere finanziato con altre risorse, ben 11,2 milioni, da parte dell’azienda.
Questo cambio del contratto è conseguenza di una serie di fattori, a cominciare dall’aggravio dei costi dell’intera opera, passata dagli iniziali 9 milioni a oltre 15 milioni di euro, che ha portato prima a verifiche e poi rimodulazioni dei progetti. In altre parole ritardi sul cronoprogramma. Ma trattandosi di un distretto sanitario irrinunciabile, l’azienda sanitaria ha fatto in modo di trovare la quadra su questi inconvenienti, decidendo sostanzialmente come soluzione quella di procedere con il Pnrr sull’Ospedale di Comunità e andando a rifinanziare la Casa di Comunità che altrimenti non sarebbe stato possibile completare in tempi utili per intercettare i fondi del Piano europeo. Ieri pertanto è avvenuta la consegna del cantiere, sempre alla società Consorzio Stabile Medil di Benevento che già si era aggiudicata l’appalto e che realizzerà entrambi gli interventi. A spiegare i recenti sviluppi del progetto è la dottoressa Monica Guglielmi, direttrice del distretto Zona Apuane. «Oggi (ieri per chi legge, nda) parte il cantiere per il nuovo distretto sanitario. Come già anticipato – spiega Guglielmi – con il Pnrr viene finanziato l’Ospedale di Comunità che finirà entro il termine previsto, ovvero il marzo 2026, mentre con fondi aziendali e regionali verrà finanziata la Casa di Comunità, che sarà completata indicativamente entro il 31 dicembre 2026. I lavori, proprio per evitare interruzioni, verranno eseguiti dalla medesima ditta appaltatrice». Del resto la struttura è unica e si svilupperà nel terreno individuato in via Carducci, a poca distanza dalla stazione ferroviaria.
Le due realtà avranno funzioni diverse: nella Casa di Comunità opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri di comunità, assistenti sociali e altri professionisti della salute. L’Ospedale, con 20 posti letto, svolgerà invece una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, con l’obiettivo di evitare ricoveri impropri in ospedale e di favorire dimissioni protette in luoghi più idonei. La decisione di andare a rivedere le fonti di finanziamento, spiega Guglielmi, è dovuta al fatto che con il Pnrr «c’erano limiti temporali stringenti». Così l’azienda ha deciso di dividere i due interventi. Nella prima fase è prevista la realizzazione completa e l’attivazione dell’Ospedale di Comunità (importo dei lavori: 3,8 milioni di euro) entro 455 giorni dalla consegna dei lavori alla ditta incaricata, avvenuta appunto ieri. Medesima consegna anche per la Casa di Comunità – dall’importo di oltre 11,2 milioni di euro – che però avrà una tempistica più lunga, di 885 giorni, quindi 430 in più rispetto all’Ospedale di Comunità.
«Ci auguriamo che tutto prosegua speditamente e che venga concluso nei tempi previsti – commenta Guglielmi – nonostante gli aumenti notevoli dei costi l’azienda ha voluto trovare le coperture perché non potevamo permetterci di non realizzare l’opera». Perché come ricorda Guglielmi, il nuovo distretto sarà fondamentale per l’offerta sanitaria del territorio, così da andare superare alcune criticità e carenze (come il “vecchio” distretto di via Bassa Tambura) ma anche per migliorare l’offerta sanitaria territoriale. «Ad esempio – ricorda la direttrice del distretto Zona Apuana – a marzo è partito il cantiere per la nuova Casa di comunità a Montignoso e ora sta partendo a Massa mentre ci sono analoghe operazioni su Carrara. Se riusciremo a sistemare le strutture sarebbe una vittoria di tutto il territorio – conclude – perché ne ha veramente bisogno. In questo momento c’è una grande attenzione, lo dimostrano i diversi investimenti che stanno arrivando in provincia».
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