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Rottamazione cartelle, possibile novità da gennaio, ma intanto arriva una nuova scadenza #finsubito prestito immediato


Le cartelle esattoriali e la rottamazione sono ormai da anni un connubio indissolubile. Infatti la rottamazione delle cartelle del 2023 e su cui i contribuenti italiani stanno adesso pagando le rate è la quarta edizione di questa particolare sanatoria che riguarda le cartelle esattoriali.
L’importanza di un provvedimento di questo genere è notevole a tal punto che già si parla di rottamazione quinquies. Anche se non c’è traccia di alcuna rottamazione delle cartelle nella legge di Bilancio che adesso è in discussione in parlamento, le speranze di una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali non è tramontata. Nel frattempo si avvicina un’altra fondamentale scadenza per la rottamazione dello scorso anno.

Rottamazione cartelle, possibile novità da gennaio, ma intanto arriva una nuova scadenza

Pochi giorni fa in una intervista, Claudio Durigon, uno dei massimi esponenti della Lega ha fissato alcuni punti che secondo il suo partito potrebbero essere inseriti a correzione della manovra finanziaria durante la fase di conversione in legge.
Dalla flat tax alla riapertura dei termini del concordato preventivo, dalle pensioni minime ai ritocchi sulle pensioni ordinarie, sono diversi i punti che potrebbero subire delle modifiche durante questa fase di lavorazione della manovra di fine anno. E tra questi anche la rottamazione delle cartelle. In pratica secondo Durigon, che ha manifestato probabilmente il pensiero della Lega, servirebbe una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali.
Una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali che come sempre da chi emana provvedimenti di questo genere è vista come strumento per fare cassa.
Infatti dalle sanatorie delle cartelle, che anche se tagliate rispetto al credito orginale dello Stato, portano nell’immediato delle risorse, anche se solo ipotizzate nel bilancio, i governi contano sempre molto. Ecco quindi che le speranze che alla fine una nuova rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali trovi i natali nella legge di Bilancio o nel suo collegato fiscale, non sono tramontate.

Come funzionano le rottamazioni delle cartelle esattoriali

Con una rottamazione delle cartelle il contribuente interessato versa solo l’imposta, la tassa o il tributo oggetto della cartella e alcune piccole spese come lo sono quelle di rimborso per le procedure esecutive e quelle di notifica della cartella di pagamento. Oltre naturalmente ad eventuali interessi per chi sceglie la via delle rate in rottamazione delle cartelle esattoriali.
Le sanzioni sulla maggiore imposta dovuta, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e l’aggio della riscossione invece vengono bonificati.
La rottamazione quater ha permesso di spalmare il debito fino al 2027, con 4 rate annue a scadenze fisse ogni febbraio, maggio, luglio e novembre. Dopo le prime due rate a ottobre e novembre 2023, ecco quindi che il piano di rientro delle cartelle rottamate con la quater prosegue fino a novembre 2027.
Le cartelle esattoriali che un contribuente ha potuto rottamare con la definizione agevolata 2023 sono state quelle iscritte a ruolo tra il primo gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022. L’eventuale nuova rottamazione quinquies delle cartelle andrebbe ad estendere la sanatoria fino alle cartelle del 31 dicembre 2023. un gran passo avanti per chi, pur aderendo alla rottamazione quater delle cartelle esattoriali, ne ha ancora molte appese perché passate all’Agenzia delle Entrate Riscossione dopo il 30 giugno 2022.

Arriva la sesta rata, ecco cosa fare e come evitare rischi

Nel frattempo, tornando alla rottamazione quater, ecco che sta per arrivare la sesta rata del piano di rientro da 18 rate. Infatti la sesta rata della sanatoria delle cartelle esattoriali 2023 scade il 30 novembre 2024. A dire il vero dal momento che ogni rata prevede 5 giorni di tolleranza, la vera scadenza, escludendo dai 5 giorni i festivi e prefestivi è il 9 dicembre. Entro quella data la rata deve essere saldata.

Perché come per le precedenti anche per la nuova, il mancato pagamento entro i termini prevede l’immediata decadenza dal beneficio. Significa che chi non paga la cartelle perde il diritto alla rottamazione e le somme precedentemente versate con le altre rate verranno considerate come un acconto sul debito originario, che torna ad essere dovuto interamente. Quindi compreso le sanzioni, gli interessi e gli aggi precedentemente esclusi.

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