Mercoledì 13 novembre 2024, la Chambre valdôtaine ha organizzato un incontro per sensibilizzare ed informare le micro, piccole e medie imprese valdostane che intendono ampliare il proprio mercato di riferimento anche all’estero.
Il presidente della Chambre Roberto Sapia ha evidenziato la difficoltà e la scarsa propensione degli imprenditori valdostani a uscire dai confini e ricordato che la Chambre è al loro fianco per affrontare questa sfida.
Durante l’evento, sono state presentate le strategie regionali per l’internazionalizzazione, i risultati dello studio realizzato in materia e il progetto OPEN VDA, mirato a rafforzare la competitività delle imprese, finanziati con 200mila euro a cofinanziamento europeo.
L’assessore allo Sviluppo economico della Regione autonoma Valle d’Aosta Luigi Bertschy ha sostenuto che questo è un punto di partenza per lavorare su questo tema, affinché la produzione valdostana possa essere portata all’esterno e le imprese crescere: «noi vogliamo creare la possibilità per queste aziende di trovare nuovi mercati, sostenerle e costruire strutture che possano supportarle nell’organizzare questa espansione. Occorre parallelamente pianificare meglio, destinare risorse e predisporre un impianto normativo adeguato».
L’assessore all’Agricoltura Marco Carrel ha ricordato che le imprese agricole valdostane sono piccolissime, spesso a conduzione familiare, e operano in un territorio morfologicamente difficile, tuttavia «partecipare a fiere e sagre non è più sufficiente: l’agricoltura e le imprese agricole devono entrare in un sistema più ampio. Bisogna organizzare incontri con i buyer (anche direttamente in azienda) e ragionare in termini di export digitale, che è la vera sfida del domani. Non possiamo pretendere che lo facciano le singole imprese, occorre che intervenga l’associazionismo».
L’assessore al Turismo Giulio Grosjacques ha precisato che il turismo non esporta un prodotto ma l’immagine di un territorio come prodotto unico: «Ora si lavora sui mercati di prossimità con iniziative organizzate che devono essere implementate dalla ricerca di nuovi mercati presenti sul territorio ma non in modo organizzato (penso agli Stati Uniti). Sono necessarie azioni sinergiche che necessitano di risorse e personale. Stiamo lavorando a strumenti per capire chi frequenta la Valle d’Aosta e quali esigenze ha. Importante anche il ruolo dell’École hôteliere per formare gli imprenditori turistici del futuro e mantenerli sul territorio».
Lo Studio per individuare una strategia complessiva di internazionalizzazione e competitività per le imprese della Valle d’Aosta è stato presentato dal direttore di Promos (azienda in house del sistema camerale), Federico Maria Bega: «Gli obiettivi erano promuover elo sviluppo regionale, conoscere le imprese e il territorio e supportare le imprese con proposte operative e concrete. SI è proceduto con un’analisi statistica e degli strumenti regionali già a disposizione, un confronto con 23 aziende e 13 associazioni di categoria, una survey alla quale hanno partecipato 355 aziende, un benchmark con 18 regioni analizzate, un confronto costante sulle proposte. Le imprese esportatrici attuali sono 213 (l’1,9% sul totale delle imprese valdostane), per lo più manifatturiere. Potenzialmente se ne potrebbero aggiungere altre 44, che potrebbero generare 30 milioni di euro di fatturato (il 6% del loro fatturato totale). Le imprese sono frenate dalla difficoltà nel reperimento di personale qualificato e risorse finanziarie, avvertono l’esigenza di essere guidate nel percorso di internazionalizzazione, chiedono di essere sostenute nelle complessità burocratiche ed emerge il bisogno di trovare le giuste opportunità.
Le azioni sono state pensate per tre target: turismo, food, artigianato e industria: imprese non esportatrici ma che potrebbero esserlo; imprese esportatrici. Per le prime, si propongono fiere collettive multisettoriali, stand collettivi e fiere specifiche sul turismo, marketing territoriale, missioni di sistema all’esterno e incoming buyer. Per le imprese non esportatrici si propone un export check up, l’orientamento ai mercati esteri, corsi di formazione e preparazione all’export, la partecipazione al programma di incoming buyer online. Per le aziende non esportatrici si propongono analisi di mercato, consulenze specializzate, certificazioni, partecipazione e fiere individualmente, ricerche di partner, facilitazione nelle gare d’appalto e attività di marketing all’estero. Vi sono anche le missioni di sistema per la crescita.
I mercati target per la Valle d’Aosta sono quelli di prossimità (fra questi anche il Marocco), poi Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone e Corea del Sud».
Valeria Centinaro, di Promos, ha presentato il progetto Sostegno all’export dell’Italia, già attivo in Valle d’Aosta e promosso dalla Camera di Commercio: «È un progetto consolidato e attivo da sei anni. Ha portato 8.600 imprese a esportare, fornendo quasi 60mila servizi e formando 9mila persone.
I servizi offerti sono formazione, export check u e assessment, scelta dei mercati. Ogni azienda deve elaborare una propria strategia, grazie a questo piano export deve promuoversi all’estero e deve individuare le opportunità di finanziamento e a ottenere queste risorse. Le gare di appalto sono un modo per vendere prodotti e servizi anche all’estero.
Partecipare al progetto permette di conoscere i propri punti di forza e diventare più competitivi, scegliere i mercati più adatti (scelti fra 152 Paesi), definire una strategia di internazionalizzazione coerente e sostenibile, identificare i passi necessari per esportare».
Marco Riccardi, dirigente dell’Assessorato allo Sviluppo economico, ha presentato il progetto Open Vda: «Il progetto coinvolge più Assessorati ed è rivolto a tutte le imprese valdostane. Le macroaree di azione sono la preparazione e l’alfabetizzazione del sistema (per conoscere anche tutti gli strumenti messi a disposizione degli imprenditori), l’accompagnamento e partecipazione a eventi fieristici (tarando anche il calendario sulle necessità delle imprese), supporto specialistico (con consulenze specifiche in risposta ai singoli fabbisogni), comunicazione e valorizzazione del brand Valle d’Aosta (che non esclude l’attrazione di imprese e talenti sul territorio)».
Claudia Carnevali e Federico Molino hanno illustrato gli strumenti della Chambre e di Made in VdA già in campo, tutti presentati sul sito della Chambre. Lo strumento principale è il Partnering opportunity database, che raccoglie profili di cooperazione e che è un punto di incontro domanda/offerta (che permette anche di inserire alert). Il portale Made in VdA è una pagina vetrina (a partecipazione gratuita) dei prodotti e servizi e raccoglie 200 aziende.
In relazione all’innovazione, la Chambre fa parte di un ecosistema di gruppi di lavoro internazionali (Enterprise Europe network), che permettono di raccogliere i profili tecnologici e commerciali dei territori di appartenenza in un catalogo che consente la ricerca di partner (ma serve anche per proporre la Valle d’Aosta all’estero).
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