A casa tutto bene” fa scuola. Anche fuori dal territorio provinciale di Sondrio. Il progetto innovativo finanziato dai fondi del Pnrr e inaugurato a marzo di quest’anno, per la prima parte sperimentale, sui territori dei mandamenti di Sondrio e Morbegno, grazie alla collaborazione tra l’Ufficio di Piano del capoluogo, capofila attuatore, quello della Bassa valle e la Cooperativa sociale Grandangolo, ma anche altri soggetti quali l’Asst, la Fondazione Casa di riposo Ambrosetti Paravicini onlus di Morbegno e numerosi attori del Terzo Settore, è stato protagonista del recente evento formativo organizzato a Sondrio dalla Regione sulla “Prevenzione degli incidenti domestici”. Un appuntamento del ciclo di formazione di cui si occupa l’Ats della Montagna cui hanno preso parte una quarantina di rappresentanti di otto Ats lombarde.
E’ stato l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Sondrio Maurizio Piasini a portare l’esperienza del progetto “A casa tutto bene” all’attenzione dei presenti con un taglio, in particolare, sul valore della domotica e delle apparecchiature tecnologiche nella cura domiciliare delle persone anziane.
Offerte innovative
Tra le offerte del servizio indirizzato agli over 65 fragili e non autosufficienti, oltre alla possibilità per gli utenti di beneficiare di piccoli e grandi interventi di miglioramento dell’accessibilità in casa e della sicurezza – dall’installazione dei maniglioni in bagno, alle luci d’emergenza fino ai rilevatori di fumo – c’è, infatti, anche una parte importante relativa al controllo a distanza da attuarsi attraverso sensori di movimento collegati alla centrale operativa del telesoccorso per verificare in maniera costante il benessere della persona. Sensori di movimento da installare in camera da letto, in bagno e in salotto e comunque dove si ritenga essere utile, discreti al punto da passare pressoché inosservati, ma capaci di valutare la qualità del sonno delle persone e valutarne i movimenti all’interno dell’abitazione.
Dispositivi che collegati ventiquattr’ore su ventiquattro alla centrale operativa del telesoccorso, pronta a mettersi in moto in caso di anomalie riscontrate, riescono a fornire maggiore tranquillità non soltanto alle persone anziane che vivono sole, ma anche ai loro familiari che, spesso, vivono lontani.
“I presenti hanno ascoltato con grande interesse – dice Piasini -. D’altra parte con il numero di anziani in costante crescita, e nel nostro territorio è ancora più alto che altrove, provare a mettere in campo risposte innovative è fondamentale. Gli over 65 sono destinati ad aumentare nei prossimi anni e non possiamo pensare di affrontare le tematiche legate alla cura in via emergenziale”.
Per questo il progetto “A casa tutto bene” riveste un valore particolarmente importante provando ad affrontare il tema con uno sguardo diverso. Nonostante l’iniziale diffidenza delle persone più anziane per ciò che è nuovo. “Durante l’incontro ho raccontato delle difficoltà a far accettare i sensori – ancora Piasini -, ritenendo però che con una comunicazione efficace sia possibile superare i dubbi che i nostri anziani nutrono nei confronti della tecnologia. Bisogna solo far capire loro che la tecnologia è amica, qualcosa che migliora la loro qualità della vita e quella dei loro cari”.
Una strada su cui insistere. “Tutti i servizi che alleggeriscono l’ospedalizzazione sono positivi, anche da un punto di vista economico – ancora Piasini – e per questo bisogna pensare di confrontarsi con la Regione per ipotizzare un intervento finanziario dopo che la sperimentazione del Pnrr sarà esaurita. Si tratta di una sfida importante anche per chi gestisce le strutture ospedaliere che da qui in avanti deve dare valore ai servizi domiciliari e superare la visione troppo ospedale centrica”.
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