«I pagamenti digitali hanno superato per la prima volta quelli cash, è cambiato il modo di pensare», dice Luca Corti, country manager della multinazionale. «Con i token se anche la carta viene intercettata non potrà più essere usata»
I pagamenti in contante in Italia si sono ormai ridotti al 42% del totale e nei primi sei mesi di quest’anno, dicono gli ultimi dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, i saldi con carta hanno toccato i 223 miliardi di euro: è l’8,6% in più rispetto a un anno fa, è il segnale di un incremento costante. Tra il 2019, l’anno prima del Covid, e il 2023, in soli cinque anni, il transato delle carte di pagamento nel Paese è aumentato del 60%, da 271 a 435 miliardi (con stima di chiudere il 2024 a 465-475 miliardi), e il numero delle transazioni è salito del 15,6% a 5,2 miliardi. Lo scontrino medio è sceso da 45,50 euro a 42,80 e quasi nove pagamenti su dieci in negozio sono «senza contatto». Risultati quasi impensabili prima della pandemia.
L’ecommerce «fenomeno di massa»
È in questo quadro che si colloca il lavoro di Mastercard che in Italia conta più di 80 milioni di carte e nel gennaio-luglio 2024 ha visto attive online, dichiara, 39,2 milioni di carte, cioè 4,4 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. «Significa che l’ecommerce è diventato un fenomeno di massa», dice Luca Corti, country manager Italia della multinazionale che vede passare sul proprio circuito più di tre miliardi di carte nel mondo. Uno degli impegni, perciò, è rendere sempre più sicure le transazioni.
Rischi e rimedi
«Negli ultimi due anni Mastercard è riuscita a prevenire frodi per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari — dice Corti —. È fisiologico e naturale pensare a un aumento del rischio di minacce informatiche. Solo quest’anno si prevede che la criminalità informatica costerà nel mondo 9,2 trilioni di dollari. La strategia del gruppo per tutelare la sicurezza è combinare le tecnologie di terze parti, sviluppi interni e acquisizioni, con un investimento di oltre un miliardo di dollari nel mondo». L’ultima acquisizione, dello scorso settembre, è quella di Recorded Future, società di sicurezza informatica con oltre mille dipendenti, che fa uso dell’intelligenza artificiale. Mastercard l’ha rilevata da Insight Partners per 2,65 miliardi di dollari, il passaggio dovrebbe chiudersi entro il primo trimestre del 2025.
I token
Uno dei metodi per rendere più sicuri i pagamenti digitali è l’uso dei token. La «tokenizzazione» è il processo che consente di mascherare il numero di 16 cifre della carta (il Pan) con altre 16 cifre (il token). «Oggi le transazioni sono molto più sicure perché quando girano sulla nostra rete e arrivano sul Pos non passa il numero della carta ma un alias, un token — dice Corti —. È un sistema che funziona bene per le carte contactless e sui dispositivi mobili. Ora questa tokenizzazione si porta tutta sui computer. Il numero della carta non viene più inserito a mano dal cliente quando fa acquisti online, ma ereditato dal cloud con meccanismi di riconoscimento. Se anche la carta fosse intercettata non potrebbe essere usata, perché legata a un token usato soltanto per quella transazione».
Obiettivi
Mastercard ha annunciato che entro il 2030 tutte le transazioni sui suoi circuiti in Europa saranno «tokenizzate», cioè condotte con questo metodo che oggi, dichiara Corti, viene usato «per il 36% dei pagamenti nell’ecommerce e per circa il 25% nei negozi fisici». Anche ora, comunque, il rischio è ritenuto basso: «I casi di frode sono ormai pochi centesimi su mille euro, sia per le nuove tecnologie sia per la Psd2». La direttiva europea sui pagamenti digitali ha introdotto il processo di autenticazione, «oggi superato in più di tre transazioni su quattro». In questo scenario l’Italia è un caso. «Il 2024 è un anno di svolta — dice Corti —. Per la prima volta i pagamenti digitali superano quelli in contante. È cambiato il modo di pensare sia per i consumatori sia per i negozianti». Dietro, c’è la crescita del turismo, ma anche il potenziamento rapido dell’infrastruttura, che per i pagamenti digitali significa rete dei punti d’uso della carta. «Abbiamo fatto un lavoro gigantesco sull’infrastruttura con banche, fintech, retail», dice Corti.
Metrò e Pos
E se una spinta è venuta dal maggiore accesso con carta contactless ai mezzi di trasporto, ha inciso anche la diffusione dei Pos mobili. A Roma per esempio, nota Mastercard su dati dell’assessorato ai Trasporti del Comune, il sistema Tap & Go, cioè il passaggio ai tornelli Atac con la carta, ha coinvolto un terzo dei passeggeri nei primi otto mesi di quest’anno, il 34%: quasi il triplo del 2022 (era il 12%). Quanto ai Pos, «la semplificazione dell’esperienza d’uso non riguarda solo come si fa un pagamento, ma anche come si incassa — dice Corti —. L’anno scorso sono partiti i primi progetti pilota di Tap on Phone o SoftPos, una soluzione che con un’app trasforma un dispositivo sia Android sia iOs in un terminale. Secondo il Politecnico di Milano, solo nel mondo Android oggi più di 38 mila esercenti usano il servizio in Italia».
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