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Sì alla rettifica di errori materiali nei modelli F24 #finsubito prestito immediato







Il contribuente può emendare errori materiali commessi in sede di compilazione dei modelli di versamento F24.

Rettificabili gli errori materiali nei modelli F24

Lo ha riconosciuto la Corte di cassazione, Sezione tributaria, con ordinanza n. 27332 del 22 ottobre 2024, nel pronunciarsi su un ricorso presentato da una società contribuente che aveva impugnato un avviso di recupero di un credito d’imposta per incremento dell’occupazione, ritenuto dall’Agenzia delle Entrate indebitamente utilizzato.

Il caso

La società contribuente, opponendosi all’avviso di recupero, aveva sostenuto di aver commesso un errore nella dichiarazione. In particolare, era stato erroneamente compensato il credito d’imposta per investimenti, anziché il credito IVA. Questo errore, verificatosi in sede di compilazione del modello di versamento F24, era stato successivamente rettificato dalla stessa società.

Nonostante la rettifica, sia la Commissione tributaria provinciale che quella regionale avevano rigettato l’impugnazione, portando la società a presentare ricorso davanti alla Suprema Corte.

Il ricorso in sede di legittimità

In questa sede, la società ha lamentato una violazione di legge, osservando che il sistema tributario consente la compensazione, anche orizzontale, dei crediti contributivi e che il contribuente ha il diritto di correggere eventuali errori materiali commessi nella compilazione del modello F24.

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Pertanto, il giudice di merito avrebbe dovuto tener conto della rettifica operata dal contribuente, in cui veniva indicato correttamente il credito utilizzato in compensazione.

La decisione della Suprema Corte  

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondata la doglianza della società, sottolineando che l’indicazione errata del credito d’imposta per incremento dell’occupazione era il risultato di un errore materiale.

Tale errore consisteva nell’erronea indicazione, nel modello F24, del credito IVA con un codice riferibile al diverso credito per l’incremento dell’occupazione. Detto errore materiale era stato successivamente corretto dalla contribuente.

Emendabilità degli errori nelle dichiarazioni

Nella sua disamina, la Cassazione ha richiamato la giurisprudenza consolidata secondo la quale le dichiarazioni del contribuente affette da errori, sia di fatto che di diritto, sono in linea di principio emendabili e ritrattabili.

Questo è particolarmente vero quando tali errori possono comportare l’imposizione di oneri contributivi più gravosi rispetto a quelli effettivamente dovuti.

Il principio cardine è che le dichiarazioni fiscali non hanno natura di atto negoziale o dispositivo, ma rappresentano una mera esternazione di scienza e giudizio, modificabile in seguito all’acquisizione di nuovi elementi di valutazione.

Nel caso in esame, la società contribuente aveva dedotto che l’indicazione del credito d’imposta per incremento dell’occupazione era stata causata da un errore di compilazione del modello F24, successivamente corretta.

Questo errore, e la sua rettifica, erano elementi fondamentali nella valutazione della controversia, in quanto incidevano direttamente sulla questione della compensazione indebita contestata dall’Agenzia delle Entrate.

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La Suprema Corte ha dunque accolto il ricorso della contribuente, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Commissione tributaria regionale per verificare l’esistenza dell’errore materiale e la sua rilevanza nel contesto del provvedimento impugnato.

Tabella di sintesi della decisione

Sintesi del caso Una società contribuente ha commesso un errore nel modello F24 compensando un credito d’imposta per investimenti anziché il credito IVA. Questo errore è stato successivamente rettificato, ma l’Agenzia delle Entrate ha emesso un avviso di recupero del credito per incremento dell’occupazione, ritenendo che fosse stato indebitamente utilizzato.
Questione dibattuta Se un errore materiale commesso nella compilazione del modello F24 possa essere rettificato dal contribuente.
Soluzione della Corte di Cassazione La Corte di Cassazione ha riconosciuto che gli errori materiali commessi nella dichiarazione fiscale, se portano a oneri maggiori, possono essere rettificati. Ha accolto il ricorso della contribuente e ha cassato la sentenza, rinviando alla Commissione tributaria regionale per verificare l’errore e il suo impatto sulla controversia.



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