«Tre gravi episodi di violenza si sono verificati nel centro storico di Perugia in appena tre settimane tra il 5 e il 26 ottobre: una rapina con pistole in una gioielleria di via Calderini, come non se ne ricordano, uno straniero preso a bastonate da un maghrebino in corso Vannucci alle 8 di mattina davanti agli uffici della polizia municipale, una ragazza che denuncia di essere stata violentata in un vicolo vicino a corso Garibaldi. Riguardo questi gravi fatti di cronaca che hanno turbato la nostra comunità e generato, comprensibilmente, apprensione tra i perugini, la cittadinanza ha bisogno di prese di posizione decise e di segnali forti da parte della maggioranza di governo dell’amministrazione comunale che ha, tra i vari compiti, quello di rappresentarci e di tutelarci». Lo scrive in una nota la consigliera comunale di opposizione Margherita Scoccia.
«Anziché mostrarsi presente e reattiva in un momento così delicato la giunta è rimasta in silenzio, quasi in disparte, evitando di prendere posizione o di intervenire pubblicamente – dice la portavoce del centrodestra in consiglio comunale -. Eppure il ruolo degli amministratori in carica implica la capacità di farsi carico delle inquietudini delle persone e di dimostrare con atti concreti il loro impegno per la sicurezza e il benessere della collettività. La voce, le azioni e il coraggio nel prendere fermamente posizione sono strumenti fondamentali per infondere fiducia e tranquillità, per assicurare che chi ha compiti di responsabilità non si sottragga ma agisca – sono le sue parole -. In questo momento la mancanza di rassicurazioni da parte dell’amministrazione comunale rischia solamente di amplificare ulteriormente la percezione di insicurezza nei cittadini».
«Cara consigliera Scoccia, le assicuro che questa amministazione non ha bisogno di essere incalzata dai lei per sentirsi impegnata ogni giorno sul tema della sicurezza» – è quanto scrive in una nota il consigliere Movimento 5 stelle Antonio Donato. «Le sue reiterate dichiarazioni allarmistiche – continua – non fanno bene né a Perugia, né alla politica, né fanno onore alla sua intelligenza. Non c’è nessun livello di sottovalutazione del fenomeno da parte nostra, al contrario. Solo una settimana fa, ad esempio, la Giunta era ad incontrare i cittadini di Fontivegge. Il sottoscritto giornalmente incontra le comunità cittadine di ogni area, comprese quelle aree dove i problemi sono rimasti irrisolti dalla vostra amministrazione e che noi stiamo affrontando, a testa bassa. Con la Sindaca stiamo dando risposte concrete sulle politiche di prevenzione che spettano al nostro ente. Ci spiega perché parla nel weekend solo attraverso comunicati stampa e post sui social ma non presenta atti o interviene nelle sedi opportune, compresi gli incontri pubblici? Mi risulta che all’incontro di Fontivegge era presente ma non ha detto una parola e non mi pare abbia offerto alcun tipo di soluzione o contributo alla discussione. Ciò che è ancora più grave è che lei attacca il comune sapendo di colpire le forze dell’ordine e le autorità competenti in materia di sicurezza e ordine pubblico. Quando eravamo noi all’opposizione non ci siamo mai abbassati a strumentalizzare i fatti di cronaca a fini elettorali, o per cercare visibilità personale, fatti per altro delicati dove il rispetto delle persone colpite deve venire prima dell’opportunità politica. Risponda invece sul fatto che per mesi avete evocato lo spettro del conflitto d’interesse per una fornitura di servizi da 2 mila euro per un concerto organizzato da associazione di cui era iscritta un’assessora e non si indigna per un finanziamento a fondo perduto di quasi 5 milioni di euro erogato dalla Giunta regionale all’azienda di proprietà del marito di un assessore regionale in cui, per altro, lavora il figlio della stessa presidente».
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