Congedo malattia figlio. Cosa prevede il nuovo disegno di legge
In un contesto di costante invecchiamento della popolazione e di squilibrio demografico, l’Italia si trova ad affrontare una delle sue sfide più critiche: il calo della natalità. L’on. Chiara Tenerini di Forza Italia propone un nuovo disegno di legge mirato a supportare le famiglie italiane, con l’obiettivo di incentivare la natalità e di alleviare il peso delle responsabilità di cura familiare, spesso sbilanciate a discapito delle donne.
Le cause del calo demografico e le difficoltà delle famiglie
Il calo delle nascite in Italia è un fenomeno complesso, influenzato dalla crisi economica degli ultimi anni, dalle difficoltà che i giovani incontrano nel trovare un impiego stabile, dal prolungamento degli studi e da vari fattori socio-culturali. Questi ostacoli si uniscono ad altri problemi pratici, come le difficoltà che le madri affrontano nel conciliare l’accudimento dei figli con le proprie responsabilità lavorative.
Spesso, quando un figlio si ammala, i genitori si trovano costretti a prendere decisioni difficili tra il dovere lavorativo e la necessità di prendersi cura del bambino. In Italia, la cura familiare resta prevalentemente a carico delle donne, con conseguenze rilevanti per l’occupazione femminile. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro e il Parlamento europeo riportano infatti che le donne, sebbene più laureate rispetto agli uomini, sono meno rappresentate nel mondo del lavoro, con molte che lavorano part-time o interrompono la carriera per dedicarsi alla famiglia. La proposta di legge dell’on. Tenerini punta a riequilibrare queste responsabilità, fornendo maggiori sostegni e tutele ai genitori, incentivando la parità di genere nel mondo del lavoro.
La legge e i congedi per la malattia dei figli
L’ordinamento italiano prevede già congedi per la malattia dei figli, regolati dal decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001. Oggi, i genitori possono assentarsi dal lavoro in caso di malattia del figlio, con condizioni che variano in base all’età:
- Per i figli con meno di tre anni, il congedo può coprire l’intera durata della malattia.
- Per i bambini tra i tre e gli otto anni, i genitori possono usufruire di un massimo di cinque giorni lavorativi di congedo non retribuito all’anno.
Sebbene alcuni contratti collettivi possano prevedere condizioni più vantaggiose, la legge attuale non garantisce un’indennità per questi congedi. Inoltre, mentre nel settore pubblico i genitori di figli malati con meno di tre anni ricevono il 100% della retribuzione per un massimo di trenta giorni all’anno, nel settore privato tale congedo non è retribuito, creando una disparità significativa tra lavoratori pubblici e privati.
Un intervento per colmare le disparità e supportare le famiglie
La proposta dell’on. Tenerini mira a risolvere questa disuguaglianza, estendendo anche ai lavoratori privati il diritto a una retribuzione del 100% durante i congedi per la malattia dei figli, entro un limite di trenta giorni all’anno, da dividere tra i due genitori. L’obiettivo è garantire una parità di trattamento che possa sostenere le famiglie e incoraggiare le coppie a considerare la possibilità di avere figli, rimuovendo gli ostacoli che rendono difficile conciliare il lavoro con la genitorialità.
Impatto e obiettivi della proposta di legge
Se approvata, la proposta potrebbe avere un effetto significativo sul tasso di occupazione femminile e, più in generale, sul benessere delle famiglie italiane. Offrendo una retribuzione equa durante i congedi per malattia dei figli, si renderebbe meno oneroso per le coppie gestire le emergenze familiari, alleggerendo il carico che oggi grava prevalentemente sulle donne.
La proposta di legge rappresenta un passo verso una maggiore equità e un sostegno concreto alla natalità, intervenendo su uno degli aspetti più critici per molte famiglie italiane: la difficoltà di bilanciare gli impegni lavorativi con le esigenze dei propri figli.
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