La conferenza stampa di presentazione di Eima International (Bologna 6 – 10 novembre), tenutasi nella città felsinea il 5 novembre, alla vigilia dell’inaugurazione della 46° edizione dell’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio, ha offerto come sempre una panoramica sull’andamento del mercato delle macchine agricole a livello mondiale.
La situazione mondiale
Lo scenario agricolo planetario, secondo i dati presentati dalla presidente di FederUnacoma Maria Teresa Maschio partono dal contesto macroeconomico con un Pil che a livello mondiale dovrebbe crescere del 3,2%, sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente (+3,3%).
Sono però gli andamenti differenziati del Pil nei principali mercati mondiali a chiarire meglio lo stato di salute dell’economia mondiale: Cina +4,9%, India +6,7%, Stati Uniti +2,6%, Europa +0,7%.
L’Europa sembra accusare il colpo anche se scendiamo ad analizzare lo scenario agricolo con l’annata agraria 2024-2025 che dovrebbe chiudersi con una produzione di cereali a livello mondiale in linea con quella precedente ma con andamenti produttivi positivi in molte parti del mondo come per il frumento in Australia, il mais Stati Uniti e il riso in India e con il Vecchio continente, al contrario, a registrare perdite complessive del 7% ed in particolari con contrazioni per quanto riguarda i semi oleosi (-8%), il vino (-7%), le pesche (-10%), le mele (-10%) con la sola consolazione dell’olio d’oliva che registra un picco di +31% dopo la batosta della stagione precedente.
Tiene la produzione di carne che nel 2023 a livello mondiale ha registrato una leggera crescita dello 0,7% con mercati come Sud America e Oceania in crescita e cali in Nord America, Cina, Africa e Europa.
Trattori in calo a livello mondiale
In questo contesto economico l’andamento delle vendite di macchine agricole, trattori, ha subito una forte contrazione; nel primo semestre del corrente anno la contrazione è stata del 12%, imputabile principalmente al costo crescente delle macchine, alla difficoltà di accesso al credito e allo sfavorevole andamento del settore primario. I dati forniti da Agrievolution, l’organismo che raggruppa le associazioni dei costruttori dei principali Paesi, ha registrato cali del 10% in India e Cina, del 12% negli Stati Uniti, dell’8% in Francia, dell’1% in Germania. Malissimo Canada (-16%), Giappone (-28%), Russia (-32%) e Turchia (-20%). Le previsioni di chiusura a fine anno non sembrano improntate all’ottimismo; bilancio in rosso quindi per i trattori che non dovrebbero superare i 2 milioni di unità vendute, contro i circa 2,2 milioni del 2023.
Secondo FederUnacoma, la contrazione del mercato globale registrata nel 2023 e in questo primo semestre sarebbe attribuibile più a fattori ci natura congiunturale che non ad una reale flessione della domanda mondiale e quindi nel medio e lungo periodo il fabbisogno di tecnologie agricole per il settore primario dovrebbe essere destinato a crescere spinto dall’incremento della popolazione del pianeta, stimata in 10 miliardi nel 2050 e dalla conseguente necessità di aumentare la produzione di derrate agricole del 50% rispetto ai livelli attuali.
Mercati: cambia la geografia
Durante la conferenza stampa si è ovviamente parlato delle aree del mondo dove sarà possibile incrementare le vendite di macchine e attrezzature agricole. Le grandi piazze di Europa e Stati Uniti, pur in sofferenza sembrano poter continuare ad assorbire prodotti soprattutto di alta tecnologia mentre Cina e India dovrebbero stabilizzarsi sui livelli di mercato raggiunti negli ultimi anni. Sembra invece evidente lo sviluppo dei mercati africani a forte crescita demografica come Nigeria, Etiopia e Repubblica Democratica del Congo e del sud est asiatico: Indonesia, con quasi 300 milioni di abitanti, Vietnam (100 milioni di abitanti), Filippine con 110 milioni di persone e Thailandia che ha una popolazione di circa 71 milioni di persone.
Presentando questa edizione di Eima International la direttrice generale di FederUnacoma Simona Rapastella ha proprio messo in evidenza come la rassegna dedichi quest’anno 3 giornate focus proprio ad Asia, Africa ed Europa e Balcani, con la presenza di oltre 400 operatori provenienti da 85 Paesi in rappresentanza dei 5 continenti.
La produzione italiana
Dando uno sguardo a quello che succede da noi il primo dato che balza all’occhio è il calo pesante della produzione nazionale di tecnologie per l’agricoltura e per il giardinaggio, prevista in calo a fine anno del 19,5%, rispetto al 2023 e con un valore complessivo di 13,2 miliardi di euro.
Interessante l’analisi per segmento produttivo con i trattori che rappresentano, in valore, poco più di 2 miliardi e hanno accusato un calo del 25%, rispetto all’anno precedente, i ricambi e le parti di trattrice valgono circa 1 miliardo e hanno ceduto quasi il 29% mentre le attrezzature e le macchine operatrici che generano un valore di 6,2 miliardi di euro hanno perso il 16,5% seguite dalla componentistica che con 3,3 miliardi di valore hanno lasciato sul campo il 17,5%. Male anche il settore giardinaggio che cuba complessivamente 700 milioni di euro in flessione del 22%.
Una sfilza di segni negativi dovuti, secondo FederUnacoma, in parte alla contrazione della domanda interna ma soprattutto al rallentamento dei mercati esteri, da sempre grandi sbocchi commerciali per le nostre imprese.
Italia: immatricolazioni ancora in rosso
Con uno scenario così delineato non potevamo attenderci un’inversione di tendenza per quanto riguarda le immatricolazione che infatti, anche sui 10 mesi, offrono numeri da brivido: trattori -14,6%, mietitrebbie -31,5%, trattrici con pianale di carico -18,2%, rimorchi -2,4 e sollevatori telescopici -14,9%.
Marco Limina
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