Solo il 16% delle PMI ha un livello avanzato di digitalizzazione e solo un lavoratore su quattro può essere considerato un esperto digitale
Negli ultimi 3 anni sono oltre 1000 le imprese ferraresi e ravennati accompagnate nei processi di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità dai Punti impresa digitale (Pid) della Camera di commercio, che ora si appresta a potenziare con un nuovo servizio l’attività di orientamento e tutoraggio alle imprese in materia di Transizione 5.0. Si tratta degli incentivi per le imprese che hanno già effettuato o che hanno in programma progetti di innovazione che comportino una riduzione dei consumi energetici.
“Con questa iniziativa – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – vogliamo affiancare le imprese, con il supporto delle associazioni di categoria, nel cogliere le grandi opportunità offerte da Transizione 5.0. Attività – ha proseguito Guberti – che sono in continuità con quanto già realizzato dalla Camera di commercio in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul precedente Piano Transizione 4.0 e che aiuterà tanti nostri imprenditori ad usufruire delle agevolazioni offrendo con tempestività supporto sui bandi aperti e un primo orientamento sulle procedure previste per beneficiare di tali finanziamenti”.
Sale, intanto, il livello di maturità digitale delle imprese ferraresi e ravennati: meno “esordienti”, più “esperti” o “campioni” delle tecnologie 4.0, ma c’è ancora molto da fare. Le analisi curate dai Punti impresa digitale della Camera di commercio, infatti, mostrano che solo il 16% delle PMI ha un livello avanzato di digitalizzazione e che solo un lavoratore su quattro può essere considerato un esperto digitale.
Imprese innovative più solide “L’analisi dei bilanci dell’ultimo triennio – ha concluso il presidente della Camera di commercio – evidenzia un profilo finanziario più robusto, in termini sia di performance economiche, sia di sostenibilità dell’indebitamento finanziario. I tassi di crescita del fatturato sono mediamente più elevati rispetto alle aziende non innovative, con scostamenti anche a doppia cifra. Registriamo, infine, migliori performance anche in termini di marginalità operativa lorda, a riprova del fatto che l’innovazione apporta valore aggiunto alle soluzioni e ai prodotti offerti dalle imprese al mercato”.
Negli ultimi 3 anni sono oltre 1000 le imprese ferraresi e ravennati accompagnate nei processi di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità dai Punti impresa digitale (Pid) della Camera di commercio, che ora si appresta a potenziare con un nuovo servizio l’attività di orientamento e tutoraggio alle imprese in materia di Transizione 5.0. Si tratta degli incentivi per le imprese che hanno già effettuato o che hanno in programma progetti di innovazione che comportino una riduzione dei consumi energetici.
“Con questa iniziativa – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – vogliamo affiancare le imprese, con il supporto delle associazioni di categoria, nel cogliere le grandi opportunità offerte da Transizione 5.0. Attività – ha proseguito Guberti – che sono in continuità con quanto già realizzato dalla Camera di commercio in collaborazione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul precedente Piano Transizione 4.0 e che aiuterà tanti nostri imprenditori ad usufruire delle agevolazioni offrendo con tempestività supporto sui bandi aperti e un primo orientamento sulle procedure previste per beneficiare di tali finanziamenti”.
Sale, intanto, il livello di maturità digitale delle imprese ferraresi e ravennati: meno “esordienti”, più “esperti” o “campioni” delle tecnologie 4.0, ma c’è ancora molto da fare. Le analisi curate dai Punti impresa digitale della Camera di commercio, infatti, mostrano che solo il 16% delle PMI ha un livello avanzato di digitalizzazione e che solo un lavoratore su quattro può essere considerato un esperto digitale.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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