Viterbo – Se lo chiede l’amministratore Salvatore Genova che in assemblea richiama i pochi presenti e soprattuto gli assenti al senso di responsabilità – Intanto a vuoto per due volte l’avviso per la ricerca di un partner bancario
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo – “Non mi capacito di come un sindaco, che è socio, parli male della sua società”. La società è Talete e chi non si capacita è il suo amministratore unico, Salvatore Genova.
Viterbo – Salvatore Genova
C’è chi rema contro e non dall’esterno, ma da dentro. Un gioco pericoloso per la società idrica, in un passaggio particolarmente complicato, come quello che sta attraversando, fra ricerca di socio privato e ingresso di comuni ancora fuori.
Genova lo ha ricordato in assemblea dei sindaci e uno di loro, Ermanno Nicolai (Tessennano) prova a dare una spiegazione: “La società la stanno crepando”. Chiaro.
A suon di dichiarazioni su tariffe, aumenti, disservizi, la credibilità di Talete si mina e qualche “risultato” arriva: “La gara per trovare un partner bancario – ricorda Genova – è andata deserta, non è un bel segnale”. Ovvero, non c’è una banca disposta a dare credito alla società idrica.
“È andata così. Del resto, chi lavora in banca la prima cosa che fa è leggere i giornali e vede certe esternazioni. Così, noi pur avendo decreti di finanziamento, soldi sicuri, non siamo riusciti a trovare un istituto di credito”. Avviso pubblicato, andato deserto, pubblicato nuovamente. Stessa sorte. Adesso si tenta la trattativa diretta.
Bisogna crederci di più, ma anche partecipare di più. Tuttavia, pure oggi, nemmeno la metà dei soci-sindaci è presente, nonostante la possibilità di collegamento in remoto.
Scarso interesse determina scarsa conoscenza. “Tutti devono sapere – sottolinea Genova – che nei costi per la potabilizzazione, il problema della società deriva da una caratteristica del territorio, la presenza di metalli pesanti.
Non esiste una difficoltà gestionale, ma per rispetto di una norma comunitaria Talete deve erogare acqua potabile. Ha un costo di 15 milioni di euro. Con l’ingresso dei comuni in infrazione la cifra salirà. Adesso rappresenta un terzo del bilancio”.
Quando si parla di bolletta salata, è il senso, si dovrebbero conoscere le ragioni. “La Tuscia – aggiunge Genova – è numericamente poco rilevante, se Arera stabilisce un aumento del 9%, i sindaci si lamentano. Io sono il primo a essere d’accordo, però poi ditemi come fa la società a sostenere i costi.
Quel 9% non contiene tutti quelli di gestione del servizio. La tariffa non è capiente, non tiene conto della potabilizzazione, che altre società o territori non hanno.
Ma l’autorità che determina le tariffe non vede le peculiarità del territorio. Se i 15 milioni per l’arsenico potessimo utilizzarli in investimenti, il servizio sarebbe efficiente, la tariffa potremmo anche diminuirla”.
Ma convincere alcuni soci sindaci non è facile. “Dai comuni che hanno una procedura d’infrazione – fa notare Genova – mi sarei aspettato una processione sotto la società, per chiedere aiuto. Ho organizzato a luglio un convegno con tecnici competenti. Non c’erano molti sindaci”.
E chi non vuole entrare resiste fino all’ultimo.
“La firma dei protocolli non è un passaggio semplice – osserva Genova – ci sono resistenze. Si continua a parlare male della società, che invece ha avviato un nuovo sistema gestionale, un sito internet rinnovato, un call center e a breve attraverso Whatsapp si potrà chiedere la ristampa della bolletta e inviare la lettura”. C’è chi non sa o non vuole sapere.
“Anche l’alto tasso di morosità, se si parla male, il cittadino è confuso, ritarda i pagamenti o non lo fa proprio.
Ma se sono i soci a non crederci, possono esserlo gli utenti?. Se un sindaco mi chiede aiuto vuol dire che crede nella società, se parla male è una stortura.
Dobbiamo capire da che parte vogliamo stare, dalla parte di Talete e con i sindaci soci che si fanno garanti di un messaggio, uno solo”.
La strada è in salita, così l’acqua è difficile farla scorrere. Si fatica e sono sempre i soliti soci-sindaci a farlo. I soliti venti, su oltre 60 che si prendono la responsabilità di scelte importanti. Lo rimarca Nicolai e si associa il presidente della provincia Alessandro Romoli.
“Se i nostri problemi nascono dai soci si alza bandiera bianca – precisa Romoli – va avvertita l’importanza di un percorso delicato. Ma minato da iniziative di singoli sindaci”. E dalla scarsa partecipazione.
Alla fine l’assemblea dei soci è sospesa, visto che a votare sono sempre i soliti noti. La prossima volta si spera che il numero aumenti. Sarà solo in presenza. Sarà…
Giuseppe Ferlicca
Riceviamo e pubblichiamo la nota della società Talete Spa
Oggi, nell’aula consiliare della provincia di Viterbo, si è riunita l’assemblea dei soci di Talete Spa, con la partecipazione di 22 sindaci. L’incontro ha rappresentato un momento fondamentale per discutere le strategie future e rafforzare la collaborazione con i comuni del territorio.
Durante i lavori, l’amministratore unico Salvatore Genova ha più volte sottolineato l’importanza della collaborazione tra l’azienda e i sindaci dei comuni della provincia di Viterbo.
Salvatore Genova ha invitato tutti i soci a interpretare al meglio il proprio ruolo, sottolineando che i sindaci, oltre a essere amministratori dei rispettivi territori, sono anche soci attivi di Talete Spa.
In questo senso, è fondamentale che siano incisivi, critici e propositivi, senza mai perdere di vista il bene della loro società.
L’amministratore ha inoltre sottolineato l’importanza di una visione condivisa delle problematiche che affliggono il territorio, al fine di individuare soluzioni efficaci e sostenibili.
“La società – dichiara il manager – deve rispettare pienamente quanto previsto dalla Legge Galli in termini di qualità delle acque erogate e di funzionalità degli impianti. Le strutture conferite hanno richiesto ingenti investimenti per la messa a norma, ma Talete Spa ha sempre agito in modo proattivo, anticipando le esigenze del territorio e investendo in innovazione”.
A dimostrazione di questo impegno, l’amministratore Unico ha citato alcuni importanti traguardi raggiunti dall’azienda: la migrazione di tutti i servizi sul Psn, l’adozione di un nuovo ERP, l’avvio del processo di certificazione Accredia per il laboratorio interno e l’approvazione di un nuovo piano industriale in accordo con i sindacati.
Ermanno Nicolai, sindaco di Tessennano, ha espresso un forte apprezzamento per l’operato di Talete Spa, invitando tutti i soci a un rinnovato senso di orgoglio per il ruolo fondamentale che l’azienda riveste nel territorio provinciale. Antonio Rizzello, sindaco di Grotte di Castro, ha sottolineato l’urgenza di affidare a Talete Spa la gestione del servizio idrico nel suo comune, che dal 2015 soffre di un grave problema di non potabilità. Rizzello ha espresso la ferma volontà di garantire ai suoi concittadini un servizio idrico di qualità. Alessandro Romoli, presidente della provincia di Viterbo e sindaco di Bassano in Teverina, ha stigmatizzato l’assenza di molti sindaci all’assemblea, invitando tutti a una maggiore responsabilità e partecipazione attiva nella gestione di un servizio così importante per il territorio.
“Talete Spa è un’azienda viva – chiosa l’amministratore – che ha bisogno del contributo di tutti i suoi soci per affrontare le sfide del futuro. Invito tutti i sindaci a continuare a collaborare con noi per garantire un servizio idrico sempre più efficiente e sostenibile”.
Talete Spa
5 novembre, 2024
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