Il ristorante Casa Gasperoni di Giuseppe Gasperoni a Montebello di Poggio Torriana #finsubito richiedi mutuo fino 100%

“Lontan da te non si può star”, suona l’‘inno’ di tutti i romagnoli, lontani o vicini a casa. Ed è vero anche per Giuseppe Gasperoni, talento gastronomico originario di Verucchio, in provincia di Rimini, che dopo l’esperienza al mitico Povero Diavolo di Poggio Torriana avevamo lasciato, giusto poco fa, nella nuova sede milanese di Fourghetti. “Il mio progetto di consulenza lì prosegue”, conferma lo chef a CiboToday, ma per aprire un posto del tutto personale è tornato sui suoi colli, rilevando una trattoria attiva dagli Anni ’60 proprio sotto il castello di Montebello, ancora a Torriana. E riaprendola — appunto — col nome di Casa Gasperoni. Le anticipazioni sul progetto, in vista del primo servizio di venerdì 8 novembre 2024.

Chi è Giuseppe Gasperoni, giovanissimo chef stellato

Classe 1990, di Verucchio, Gasperoni si è avvicinato al record di Massimiliano Alajmo come più giovane chef italiano ad aver ricevuto una stella Michelin. Era il 2020, aveva 30 anni, e da giusto un paio raccoglieva la considerevole eredità di Piergiorgio Parini in un ristorante e locanda, Il Povero Diavolo, che aveva un certo peso nella storia della ristorazione. Alla Romagna lo lega non solo il dato biografico, ma anche tanta esperienza in cucina.

Ha studiato all’alberghiero e ha iniziato a Casa Zanni di Villa Verucchio, per poi affinarsi per 6 anni con Riccardo Agostini a Il Piastrino di Pennabilli, ancora nel riminese. Importante, e significativo per la sua cifra attuale, il passaggio al tre stelle Piazza Duomo di Enrico Crippa, che precede il lavoro a Poggio Torriana. Iniziato nel 2018 e premiato con un macaron, come detto, un biennio più tardi. 

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La riapertura al posto di Pacini, storica trattoria romagnola

A Montebello, sui colli riminesi della Valmarecchia, ci si arriva per una visita al suggestivo castello medievale — non solo panoramico, ma pieno di storie e leggende particolari — e, dal 1962, anche per un pranzo da Pacini. Una trattoria genuina aperta dal signor Narciso e la moglie Augusta oltre sessant’anni fa, e condotta dal figlio Paolo con la sua famiglia dai primi Anni ’80. “Il ristorante era chiuso dalla fine dello scorso anno per alcuni problemi dei proprietari”, racconta Gasperoni, “io e la mia compagna Maily abbiamo pensato che fosse il posto ideale per il nostro progetto”.

C’è voluto qualche mese di lavori di ristrutturazione, “la struttura è rimasta la stessa, ma abbiamo cambiato un po’ gli arredi”, e ora è tutto pronto per ripartire come Casa Gasperoni: “L’abbiamo chiamato così perché non vogliamo fare solo ristorazione, ma soprattutto accoglienza. L’obiettivo principale è far star bene e a proprio agio chi ci viene a trovare”. In coerenza, d’altronde, con lo spirito delle trattorie romagnole.

Cosa si mangerà e quanto si spenderà al nuovo Casa Gasperoni di Montebello

Come sarà la cucina? Chiediamo a chef Gasperoni: “Possiamo dire una via di mezzo tra i classici di Pacini e le mie proposte personali”. Il repertorio dell’insegna che l’ha preceduto, infatti, era fatto di alcune pietanze ‘intoccabili’ che si tiene a mantenere. Dalle tagliatelle al ragù al coniglio in porchetta, passando per un dessert che è un piccolo monumento alla pasticceria regionale. Ovvero il porcospino, “un dolce nato nel dopoguerra sulla cui origine c’è qualche diatriba. Si fa con crema montata al burro, uova, zucchero e caffè. Poi uno strato di savoiardi, pan di Spagna o ciambella romagnola”.

Gasperoni non mancherà di inserire proposte più ‘contemporanee’, con il consueto occhio ai prodotti locali e agli elementi vegetali. Il tutto in menù degustazione da 5 portate a 55€, o scelte alla carta “per lasciare assolutamente liberi i commensali”, con pietanze tra i 18 e i 22€. Si parte l’8 novembre per proseguire col servizio di pranzo e cena dal sabato al lunedì; il venerdì soltanto di sera. Insieme a Gasperoni c’è la compagna Maily Dolci, responsabile della sala, e in cucina anche la mamma Carla Zanni, “che era con noi anche al Povero Diavolo ed è la nostra professionista della sfoglia”.