Consueta giornata di antivigilia di campionato per la Pallacanestro Varese che domenica alle ore 19:00 sfiderà sul parquet dell’Itelyum Arena di Masnago la Virtus Bologna.
Un match sicuramente proibitivo per i ragazzi di coach Herman Mandole, che dovrà fare a meno di Gray e che non potrà ancora contare su Tyus e Sykes, per il quale la società sta definendo gli ultimi dettagli burocratici legati alla risoluzione del BAT che il giocatore ha con la FIBA.
Recuperato appieno invece Davide Alviti, mentre ha lasciato con il fiato sospeso tutta la squadra l’infortunio subito da Brown nell’allenamento di stamane: una scavigliata durante il 5vs5 che però non ha riportato alcuno tipo di problema, con il giocatore che domenica sarà regolarmente in campo, come affermato dallo stesso coach argentino: “Gabe sta bene, i dottori mi hanno subito rassicurato sulle sue condizioni e domenica giocherà”.
UNA SETTIMANA MOLTO COMPLICATA: “Non è stata una settimana facile. Dopo la sconfitta con Trieste, dove abbiamo giocato male, senza cuore, senza niente, è arrivato l’infortunio di Gray, insomma, questi siamo e così dobbiamo competere”.
L’ARRIVO DI TYUS E QUELLO POSSIBILE DI SYKES INNESTI IMPORTANTI: “Su Sykes non so ancora nulla, Tyus invece lo abbiamo firmato, stiamo aspettando si risolva la questione visto. Purtroppo venire a giocare in Italia non è una cosa così rapida, quando arriverà cercheremo di inserirlo al meglio in squadra sia in campo che nello spogliatoio e sicuramente la pausa dopo Scafati ci aiuterà in questo”.
LA PARTITA CON BOLOGNA STIMOLO MENTALE: “Non stiamo facendo bene in termini di risultati. Dopo le partite con Trapani e Pistoia pensavo che la trasferta di Trieste sarebbe stata la normale prosecuzione di un certo percorso di crescita, invece non è stato così. Dobbiamo giocare sempre cercando di vincere al di là di chi abbiamo o meno a disposizione. A me non piacciono le scuse, credo che con i giocatori che abbiamo possiamo continuare a crescere come squadra”.
LA SQUADRA E’ ANCORA UNITA E LO SEGUE: “Si la squadra è unita e mi segue. Il senso d’urgenza nei confronti delle partite ci deve essere sempre indipendentemente dalla posizione di classifica. I giocatori credono in quello che facciamo ma adesso dobbiamo farlo vedere in campo, perché se no continuiamo a parlare ma poi se la domenica succede quello che è successo con Trieste son tutte parole sprecate. Bologna è fortissima, ma noi dobbiamo giocare con aggressività e ferocia sportiva. Quello che è successo a Trieste non può succedere più”.
LA SITUAZIONE MANNION PUO’ AVER INFLUENZATO MENTALMENTE IL GRUPPO: “Sicuramente, questa è una cosa che si può dire. Nico era il nostro capitano, l’uomo attorno al quale abbiamo costruito la squadra e quindi sicuramente il suo addio ha pesato. Detto questo, se sei un professionista non puoi dire gioco male perché il mio compagno è andato via. Non esiste. Ciò che mi dispiace e mi ha fatto male è stato l’atteggiamento con cui abbiamo affrontato la partita. Era la terza partita che giocavamo senza Nico e non possiamo usare la scusa della sua assenza per la prestazione messa in campo”.
SU MANNION CHE CON MILANO E’ TORNATO SUBITO A STARE BENE DOPO ESSERE STATO FUORI DUE SETTIMANE A VARESE PER UN INFORTUNIO ALLA CAVIGLIA: “Io credo in Nico e quando mi diceva che aveva male alla caviglia. Per me è un capitolo chiuso, gli voglio bene, continuerà la carriera dove vuole, noi abbiamo preso dei soldi dalla sua cessione e ora completeremo la squadra. Io ho solo la testa su Bologna”.
LA SCINTILLA CHE DEVE ANCORA SCATTARE NEL GRUPPO: “Io non mi aspetto scintille, mi aspetto che la squadra vada in campo e faccia quello che alleniamo ogni giorno. Mi aspetto che questa scintilla sia scattata con la sconfitta di Trieste, dove abbiamo toccato il fondo, ed iniziamo ora a cambiare faccia”.
Alessandro Burin
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