Atac cerca di assicurare un servizio minimo ma la Capitale è ferma a causa del traffico e dei cantieri del Giubileo. Chiuse Termini-Centocelle e Roma-Lido. Atac: «Adesione al 53,2%»
Oggi venerdì 8 novembre nuovo sciopero nazionale dei trasporti per 24 ore. Ed è caos dal centro alla periferia. Il traffico sul raccordo anulare nella mappa di Luceverde Roma è un unico anello rosso. S’avanza a passo d’uomo sulla via Aurelia. Code e ingorghi non stanno risparmiando le principali arterie urbane, dalla Tangenziale est alla via Flaminia, dalla Cassia, a via Casilina a via Prenestina, fino alla Salaria e alla Nomentana, con gravi ripercussioni sulla viabilità secondaria. Più sgombre le strade del centro storico, con esclusione di viale del Muro Torto. Traffico intenso anche negli snodi, come piazzale di Porta Maggiore. E file interminabili ai taxi della stazione Termini: il piazzale di fronte allo scalo ferroviario è stato preso d’assalto da passanti e pendolari di rientro dal lavoro. Per Roma si tratta del settimo sciopero dei mezzi locali in pochi mesi (4 e 18 luglio, 9 e 20 settembre, 5 e 28 ottobre), che arriva dopo lo stop dei lavoratori delle ferrovie lunedì a causa del collega accoltellato vicino a Genova da passeggeri senza biglietto e che viene proclamato senza fasce di garanzia.
Alle 7.30 erano già chiuse le metro B1 Bologna-Ionio e la linea verde C. Ferma anche la Termini-Centocelle. Poi, dalle 8.30, stop della Roma-Lido e delle altre metro, A e B. E sono decine pure le corse bus soppresse. Atac comunica un’adesione del 53,2%, anche se – visti i disagi – lavoratori e pendolari sostengono sia di molto superiore. In tarda serata i sindacati parlano di «adesione pressoché totale».
I pendolari si sfogano sui social: «Meritereste di essere tutti precettati, il diritto di sciopero non può diventare un abuso, due scioperi al mese sono uno scandalo e guarda caso tutti o di venerdì o lunedì», denuncia Giuseppe. Critiche da molti utenti di X: «Possibile che io debba vedere ogni giorno più autobus “fuori servizio/deposito” che regolarmente attivi? Cioè quanto costano questi mezzi circolanti in termini economici, di traffico e di impatto ecologico?»
Schlein in piazza a Roma coi sindacati
E mentre cresce anche la polemica politica, col ministro dei Trasporti Matteo Salvini che attacca sull’«Italia bloccata», a Roma la segretaria Pd Schlein è in piazza a Porta Pia coi sindacati: «É importante per noi stare a fianco di lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale. Il governo sta tagliando, è inaccettabile. I lavoratori si trovano in condizione di non poter fare il loro lavoro e i pendolari si trovano in condizione di non poter arrivare al lavoro in tempo: i 120 milioni stanziati per il 2025 non sono assolutamente sufficienti per un fabbisogno che i sindacati stimano in 1,7 miliardi, non c’è assolutamente il recupero dell’inflazione e così si tagliano anche i servizi ai cittadini, è inaccettabile».
Sciopero senza fasce di garanzia
I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal, che chiedono il rinnovo del contratto nazionale scaduto l’anno scorso, in una conferenza si sono difesi affermando che la modalità della protesta, senza garanzie, è prevista dalla legge 146 del 1990 (che regolamenta il diritto di sciopero), che consente una volta sola nell’ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale di scioperare senza prevedere la garanzia del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità. Fatto sta che i viaggiatori, e pure le aziende di trasporto, temono il caos soprattutto a Roma, già bloccata dal traffico sempre più inconciliabile coi cantieri del Giubileo.
Ferme metro Atac e bus
A Roma l’agitazione interessa tutta la rete Atac, comprese le linee gestite da altri operatori per conto della municipalizzata (Autoservizi Troiani/Sap e Autoservizi Tuscia/Bis). Atac ha spiegato che «abbiamo individuato alcuni servizi essenziali che durante lo sciopero garantiremo nelle tradizionali fasce di legge da inizio servizio diurno alle 8.30 e dalle 17 alle 20», ovvero «una parte del servizio della metropolitana e una parte del servizio della superficie con particolare riferimento ai collegamenti tra la periferia e le stazioni metro sulle direttrici principali e alle linee che servono i poli ospedalieri e l’aeroporto di Ciampino».
Metro garantite
Nel dettaglio, spiega Atac, da inizio servizio alle 8.29 «garantiremo esclusivamente la linea A e B della metropolitana e 50 linee del servizio di superficie. Altri collegamenti, in caso di adesione del personale allo sciopero, non saranno effettuati. Nel dettaglio: linea A Battistini-Anagnina: attiva nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17-20, linea B Rebibbia-Laurentina: attiva nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17-20; linea B1 Ionio-Laurentina: non garantita, in caso di adesione allo sciopero del personale la tratta resterà chiusa, linea C Pantano-San Giovanni: non garantita, in caso di adesione allo sciopero del personale la linea resterà chiusa».
Tram
Per quanto riguarda i tram «linea tram 3-19 attiva nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17.00-20; linee sostitutive bus 2, 3, 5, 8, 14 attive nelle fasce inizio servizio-8.30 e 17-20; ferrotramvia Termini-Centocelle non garantita, in caso di adesione allo sciopero del personale la linea resterà chiusa».
Bus
Infine gli autobus: «Garantiamo 50 collegamenti: 49 linee di autobus e una linea di tram. Alcune di queste potrebbero effettuare servizio ridotto rispetto alla normale programmazione feriale». La liste delle linee non garantite è sul sito Atac.
Furio Camillo e le scale mobili
Ci sono polemiche poi attorno alla fermata Furio Camillo, sulla linea A, chiusa per tre mesi per la sistemazione delle scale mobili e riaperta due giorni fa, esteticamente uguale a prima e pure con una scala ferma.
I residenti del quartiere hanno subito interpellato il minisindaco del VII Municipio Francesco Laddaga, alcuni scrivendo: «Sapevamo tutti che non era prevista una ristrutturazione ma il solo rifacimento delle scale mobili. Non le nascondo che in molti abbiamo anche pensato che una pulita sarebbe stata data… Ma le scrivo perché mi ponevo due domande che credo non siano soltanto mie: possibile che nelle strutture private (centri commerciali, uffici) le scale mobili in caso di guasto vengano aggiustate in giornata mentre qui si erano previsti tre mesi? Possibile che i tre mesi non siano bastati considerando che oggi erano ancora guaste?»
Atac ha precisato che quello delle scale sarebbe stato un guasto temporaneo e che il restyling della stazione sarà fatto entro il 2026, al momento senza che sia prevista la chiusura della fermata.
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