UN INVESTITORE SOCIALE DI RIFERIMENTO NEL TERRITORIO CUNEESE
La Fondazione CRC, tra le prime dieci fondazioni di origine bancaria in Italia per patrimonio netto (1,4 miliardi di euro) è l’investitore sociale di riferimento della provincia di Cuneo, territorio complesso, composto per poco più della metà (50,8%) da montagna (con 19 valli fra alta e bassa montagna), per il 26,6% da collina e per il 22,6% da pianura/altopiano. Circondato dalle Alpi Cozie, Marittime e Liguri, è bagnato dal Po e dal Tanaro. Il paesaggio collinare delle Langhe, Roero e Monferrato è stato inserito nella World Heritage List dell’Unesco e Alba è considerata la capitale mondiale del tartufo. La Fondazione opera prevalentemente nelle zone aree dell’Albese, del Braidese, del Cuneese, del Monregalese.
I dati pubblicati nel Bilancio e nel Rapporto Annuale 2023, disponibili online, indicano investimenti di 2 miliardi e 43,5 milioni destinati all’attività progettuale ed erogativa per il 2024. Fondazione CRC inoltre contribuisce a livello nazionale con quasi un milione di euro (990 mila euro) alle attività di Fondazione con il Sud e al Fondo nazionale Acri. Insieme a Fondazione CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo, Fondazione CRC è partner dell’iniziativa “Culture of Solidarity Fund 2023 – Interregional edition , promossa dall’European Cultural Foundation per sostenere iniziative culturali creative. Fondazione CRC fa inoltre parte della consulta delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte.
DA ENTE DI EROGAZIONE AD ATTIVATORE DI PROCESSI VIRTUOSI. IL WELFARE CULTURALE COME SFIDA ECOSISTEMICA E INTERDISCIPLINARE
“Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo -CRC ha da tempo intrapreso un percorso che l’ha portata ad assumere un ruolo che non è più circoscrivibile alla sola attività erogativa, ma è stimolo e accompagnamento delle comunità. Per affrontare sfide sociali complesse, lavora al proprio interno e sui territori nella direzione della interdisciplinarità, con strumenti dedicati. Dal periodo pandemico, l’attenzione alla relazione tra la partecipazione, l’espressione culturale e il ben-essere è stata crescente”, affermano Valentina Dania, referente del settore Arte, attività e beni culturali e Francesco Bertello, responsabile della Comunicazione che abbiamo ascoltato per l’esplorazione in corso di Letture Lente sulle strategie degli investitori sociali nel welfare culturale.
L’Ente, nella direzione di dare valore alle competenze e alle esperienze dei territori, rafforzando le risposte a reali bisogni in modo sistematico e strutturato, ha dato via a una sperimentazione per muovere interventi di rete verso la creazione di eco-sistemi locali, tra cultura, sociale, sanità ed educazione, pubblico e privato, a favore di una priorità di salute pubblica: il ben-essere degli adolescenti.
A partire dal 2021, dai tavoli di lavoro permanente attivati da Fondazione CRC su sfide sociali, è emersa da diversi attori territoriali, in primis sanità ed educazione, la criticità legata al crescente disagio psichico in minori e giovani.
Il tema era già stato affrontato dell’Ente nei propri programmi pluriennali in cui aveva coinvolto il settore culturale, sanitario e sociale. Da gennaio 2022 è stata raccolta la sfida di lavorare in modo integrato. In collaborazione con CCW-Cultural Welfare Center, è stata attivata una campagna di ascolto verso gli stakeholders, con interviste e focus group sul ben-essere degli adolescenti, finalizzata anche a comprendere la lettura del fenomeno e lo stato dell’arte dei servizi a loro dedicati in provincia di Cuneo. Il lavoro è stato presentato pubblicamente a luglio 2022 e ha costituito l’opportunità per disegnare una linea di intervento, denominata il “Il Giardino delle idee”, volto a migliorare le condizioni di ben-essere dei ragazzi nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 18 anni, attraverso la promozione e l’accompagnamento di reti di organizzazioni nella creazione e attuazione di progetti. L’attenzione doveva essere posta alla creazione di contesti salutogenici, indirizzati a migliorare il ben-essere psicologico delle giovani generazioni attraverso azioni multidisciplinari e coordinate, incentrate sulla prevenzione e intercettazione precoce del disagio giovanile. Fondazione CRC ha messo a disposizione non solo le risorse economiche necessarie alla realizzazione delle azioni (500.000 € complessivi), ma anche un soggetto esterno accompagnatore. È stato inoltre attivato un tavolo di coordinamento scientifico sul quale far confluire i maggiori portatori di interesse, per condividere temi trasversali ai progetti, affrontare le criticità emerse, raccogliere stimoli e suggestioni.
UNA BOTTEGA DI CO-PROGETTAZIONE TERRITORIALE
Cinque progetti, in altrettanti territori, connotati da una azione di rete con un grande coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni, sono stati selezionati a novembre 2022 e a partire dal 2023 sono stati accompagnati alla definizione delle azioni e del cronoprogramma. Tutte le proposte stanno portando a compimento in questi mesi i propri percorsi rivolti al protagonismo giovanile: nei 18 mesi di progetto sono stati favoriti i tavoli di confronto tra progetti e con il comitato scientifico, che hanno portato a negoziazioni e revisioni parziali.
È possibile affermare che ognuna delle iniziative sia una sperimentazione di approcci e modalità di sviluppo dalle quali attingere insegnamenti ed elementi di crescita anche per i futuri progetti che Fondazione CRC promuoverà sul territorio, nella prospettiva di uscire dal mero sostegno economico al progetto. Alcuni elementi emersi nel periodo di osservazione possono essere considerati più strategici e plausibilmente oggetto di sviluppo in futuro e indicano le necessarie condizioni abilitanti: la costruzione e manutenzione di reti multidisciplinari e multisettoriali e la necessità di costruire un sistema di riferimento valoriale condiviso, la costruzione di competenze, la necessità di un disegno di valutazione.
La sfida è rendere il ben-essere giovanile un obiettivo prioritario per le agende pubbliche, generare visioni integrate e di lungo termine che mettano a sistema azioni e soggetti, che vedano la centralità nel protagonismo giovanile.
CULTURA COME PRATICA DI CURA CHE PRODUCE GENERATIVITÀ
Cosa significa ecosistema territoriale? Tra istituzioni? Nelle associazioni? Tra fruitori e produttori di cultura? Sostenibili nel tempo, economicamente o nei contenuti?
Fondazione CRC considera che “non si dovrebbe pensare a una ricetta che mette ordine nei passaggi e permette di raggiungere il “piatto perfetto” dell’ecosistema territoriale, ma forse la cultura è più “lievito madre”, generativo, destinato a perdurare nel tempo, a condizione che ce ne prendiamo cura. Può far crescere le relazioni tra le persone e costruire società nuove, portando la memoria del passato come fonte di ispirazione e rielaborazione per la costruzione di un senso rinnovato nel futuro. Probabilmente il tempo è una chiave di lettura ambivalente: la cultura può essere acceleratore di alcune dinamiche e porsi come elemento di dialogo e raccordo. Allo stesso tempo, per adottare un approccio diverso occorre necessariamente dotarsi di capitali pazienti, necessari oltre i tempi di progetto affinché i processi si compiano, pur sempre nel rispetto di scadenze, cronoprogrammi e budget”.
LA PROSPETTIVA DELLA PRESCRIZIONE SOCIALE
Secondo i nostri interlocutori, la visione a tendere può ispirarsi alle logiche della prescrizione sociale, come la intende OMS nel suo recente manuale (“A toolkit on how to implement social prescribing”, maggio 2022), con il quale dà suggerimenti ai decisori: uno strumento per valorizzare le risorse di comunità, nella promozione della salute, della prevenzione, nell’accompagnamento delle relazioni di cura. Fondazione CRC lo considera “interessante perché parte dal presupposto di mettere al centro la persona, le sue esigenze e il contesto, costruendo un percorso sui reali bisogni, ma soprattutto desideri e potenzialità. Un terreno comune, concreto, di lavoro tra sanità e cultura, con gli enti del terzo settore. In questo senso può essere considerata uno dei possibili strumenti per allargare gli orizzonti di significato per la nuova medicina. Già nell’antica Grecia dopo esser passati dal tempio di Asclepio si prescrivevano partecipazioni alle rappresentazioni teatrali per poter “guarire” l’anima, e con essa il corpo e la mente, non è quindi nuova l’idea di unire medicina e cultura, dobbiamo solamente adattarla al tempo presente. Gli spunti sono tanti, darne visibilità e riconoscimento può essere la sfida delle istituzioni.”
IL RUOLO DELLA RICERCA. I GIOVANI POSSONO CAMBIARE IL MONDO
Oltre il Cantiere progettuale del Giardino delle idee, Fondazione CRC ha da tempo deciso di investire sulle giovani generazioni, in particolare sull’ascolto delle loro necessità e priorità e sullo stimolo perché possano contribuire attivamente alla progettazione delle future priorità dell’Ente. Dopo una prima occasione di incontro e approfondimento, organizzata in collaborazione con Will Media nel corso dell’estate, nelle scorse settimana ha lanciato una campagna di ascolto delle giovani generazioni della provincia di Cuneo attraverso la ricerca “Cittadinanza giovane e attiva in provincia di Cuneo” promossa dall’Ente in collaborazione con Italia non profit e con il coinvolgimento del Centro Servizi per il Volontariato (CSV) della provincia di Cuneo e di Eclectica+.
L’indagine ha l’obiettivo di ascoltare le esperienze, le opinioni e gli interessi dei e delle giovani tra i 16 e i 35 anni che vivono in provincia di Cuneo, partecipano alle iniziative del territorio e sono parte della comunità e del suo futuro. Verrà condotta un’analisi teorica per fornire una descrizione dell’attuale quadro nazionale ed europeo e favorire il coinvolgimento dei protagonisti locali al fine di costruire una mappatura e un quadro di fattori e strategie abilitanti che possono influenzare positivamente l’attivismo civico e ampliarne l’efficacia e l’impatto a livello territoriale. Attraverso workshop territoriali con informatori e soggetti chiave connessi al tema saranno approfonditi fino al 2025 proposte e suggerimenti volti ad aumentare la partecipazione dei giovani alla vita civica. I risultati della ricerca serviranno a esplorare le dinamiche di partecipazione giovanile del territorio e a individuare nuove soluzioni e iniziative che incoraggino la cittadinanza attiva delle giovani generazioni.
Giovani, partecipazione e cittadinanza attiva sono al centro dell’impegno di Fondazione CRC: ad esempio, attraverso il progetto Generazione delle idee, dedicato ai giovani della provincia di Cuneo, fra i 16 e i 22 anni, vengono offerti percorsi formativi sui temi della sostenibilità, della comunicazione e dell’innovazione e la possibilità di inserirsi e partecipare in una community di persone che vogliono creare cambiamento.
La ricerca è un asset importante per Fondazione CRC, che con la collana “Quaderni della Fondazione CRC” mette a disposizione i risultati delle analisi realizzate dal proprio Ufficio Studi e Ricerche per esplorare temi di interesse e di prospettiva per il territorio della provincia di Cuneo e per contribuire alla programmazione e progettazione strategica della Fondazione.
Un esempio, di recente pubblicazione (settembre 2024), è il quaderno n. 47 “DIREZIONE FUTURO”, che ha per materia le soluzioni territoriali di mobilità sostenibile, tema che, date le caratteristiche geografiche della provincia cuneese, assume una particolare rilevanza per la possibilità di far da cerniera fra aree montane e urbane, assicurando una risposta alla domanda di mobilità emergente, con lo scopo di creare le condizioni favorevoli alle attività economiche territoriali e alla vita sociale delle comunità coinvolte.
“La mobilità vive oggi una serie di miti e luoghi comuni che influenzano di conseguenza gli approcci culturali e, probabilmente, le scelte di intervento locale. Per fare alcuni esempi, a fronte del ritmo di progresso economico e sociale e delle innovazioni che vivono i mercati dei beni e del lavoro, in Italia la mobilità complessiva è diminuita: il numero medio di spostamenti giornalieri è passato dai 3 di inizio millennio ai 2,5 del 2022; i km medi giornalieri percorsi a persona sono passati dai 30 del 2000 ai 38 del 2008, ai 27 del 2022 (ISFORT, 2023). La provincia di Cuneo non è da meno rispetto a queste tendenze, nonostante una conformazione geografica e amministrativa straordinaria: gli spostamenti giornalieri delle persone erano oltre 1,2 milioni nel 2004, sono scesi a 1,1 milioni nel 2013 e a 960 mila nel 2022 (dati IMQ 2022). In altre parole, ci si muove meno e per distanze più brevi.”
Approfondire un tema interdisciplinare e infrastrutturale come questo offre una risorsa di conoscenza di grande importanza, fornendo fatti e numeri, metodi di riferimento e approcci utili per orientare sfide e indirizzi per lo sviluppo futuro della mobilità sostenibile. Strumenti simili sono da considerare come una buona pratica da replicare in ogni altro contesto provinciale perché forniscono ai decisori locali un quadro completo per prendere decisioni informate e, cosa non secondaria, informano la cittadinanza sulle opportunità che le opzioni disponibili presentano.
IMPACT VALUE CHAIN
Una riflessione condotta, oggetto di un quaderno Fondazione CRC contenente specifiche linee guida, è relativa al passaggio da rendicontazione a valutazione di impatto sociale. In passato era sufficiente controllare la trasparenza e rendicontare attraverso opportuni documenti, oggi “valutare” significa invece “dare valore” e non meramente misurare e giudicare. È così che negli ultimi anni stanno mutando le modalità di produzione del valore aggiunto per via di modifiche sostanziali che riguardano tutte le tipologie di istituzioni socio-economiche esistenti. Le imprese for profit stanno cambiando la loro modalità di produzione di beni e servizi, tenendo insieme in misura crescente la dimensione economica e quella sociale del processo di produzione di valore aggiunto. Al tempo stesso, il ruolo dello Stato viene rivisitato alla luce del diffondersi di processi di co-produzione di servizi di welfare. Questo approccio alla produzione del valore aggiunto messo in atto dallo Stato risponde alla domanda di processi democratici nella costruzione di un nuovo welfare inclusivo.
COLTIVARE IL TALENTO, UNA STORIA SENZA FINE
Nel cuore della città di Cuneo è attivo dal 2022 il Rondò dei Talenti, che attraverso un importante progetto di rigenerazione voluto e promosso dalla Fondazione CRC, ha cambiato volto e funzioni trasformando l’ex sede di UBI Banca in uno spazio per la comunità. Un polo aperto a tutti da 0 a 99 anni che si sviluppa intorno al tema del talento per catalizzare e dare impulso alla crescita, alla conoscenza, alla nascita di idee e alla condivisione di esperienze. Una nuova piazza per la città, un punto di ritrovo per cittadini e visitatori, uno spazio a disposizione per enti e associazioni che organizzano incontri, laboratori e attività formative o educative.
Il talento è “una predisposizione che, quando è scoperta e allenata con impegno, diventa un’abilità e una risorsa per sé e la collettività. Il talento ha senso quando è condiviso. Secondo la letteratura scientifica, ognuno di noi possiede almeno cinque talenti. Ci sono talenti che sono evidenti fin da subito e altri che occorre imparare a riconoscere per riuscire a far emergere il proprio potenziale unico.”
CHIAREZZA, FIDUCIA E FLESSIBILITÀ
Nella costruzione di ecosistemi territoriali sono di fondamentale importanza la chiarezza e la fiducia, la necessità di definire le regole del gioco e gli obiettivi collettivi fin dall’inizio. A questi elementi occorre affiancare la flessibilità e adattabilità nel processo di costruzione, poiché i percorsi possono cambiare dalle dinamiche dei diversi attori. Una difficoltà riscontrata sta nel combinare diverse prospettive e approcci, specialmente quando si tratta di soggetti con punti di partenza diversi: la strada è favorire l’acquisizione di linguaggi comuni e la conoscenza del funzionamento dei diversi settori. “Trovare piani comuni di lavoro è essenziale, comporta un grande investimento di energie, per costruire percorsi di successo, percorsi fatti di tanti piccoli passi successivi di confronto e consenso”.
ABSTRACT
New cultural welfare practices provide fresh impetus for transforming local grant-making bodies. Since 2022, the Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo has been advancing a social investment initiative aimed at fostering the well-being of young people aged 12 to 18. This initiative involves integrated actions focused on prevention and early intervention to address issues before they escalate. The resulting call for proposals stems from insights gathered through the “𝗘𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗱𝗼𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗮 𝗖𝘂𝗻𝗲𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗶” listening campaign, conducted by Fondazione CRC in partnership with the Cultural Welfare Centre (CCW). This initiative encourages the creation of networks comprising actors from various sectors – health, social services, culture, and education – to collaboratively address a complex social challenge. A total budget of EUR 500,000 per year has been allocated to support these efforts. Five projects have been selected across the province, each with a two-year action plan. As part of the Cultural Welfare Dossier, we spoke with Valentina Dania, coordinator of the Art, Activities, and Cultural Heritage sector, and Francesco Bertello, Head of Communication at Fondazione CRC.
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