Firmato un protocollo triennale di intesa per rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici legate alla veridicità della documentazione prodotta per l’ottenimento di borse di studio e posti negli alloggi
Università degli Studi di Milano e Comando regionale Lombardia della Guardia di Finanza insieme per tutelare il diritto allo studio
L’Università degli Studi di Milano e il Comando Regionale Lombardia della Guardia di Finanza hanno stipulato nella giornata di ieri, mercoledì 6 novembre 2024, presso l’Ateneo, un protocollo di intesa a tutela del diritto allo studio.
Tale intesa si colloca tra le iniziative finalizzate a perseguire obiettivi di equità sociale, a tutela delle fasce sociali più deboli che per esercitare il diritto allo studio hanno effettiva necessità delle risorse pubbliche messe a disposizione dalla Regione, dallo Stato e dall’Unione Europea.
A rappresentare l’Università, la Rettrice, Prof.ssa Marina Brambilla; per la Guardia di Finanza il memorandum è stato firmato dal Comandante Regionale, Gen. D. Giuseppe Arbore.
Con tale accordo, i due Enti definiscono le modalità della collaborazione, nell’ambito delle rispettive finalità istituzionali, al fine di rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle misure di sostegno e/o di incentivo, per le quali è già stato perfezionato l’iter di concessione, di competenza dell’Università, con particolare riferimento alle borse di studio e agli alloggi per studenti universitari.
Nel dettaglio, l’Università si impegna, per il prossimo triennio, a fornire alla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico finanziaria a competenza generale, specializzata nella tutela della spesa pubblica nazionale ed unionale, input informativi qualificati di cui sia venuta a conoscenza in ragione delle funzioni esercitate, selezionati sulla scorta di preliminari approfondimenti e utili per la prevenzione e la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria.
I Reparti del Corpo, potendo disporre di dati e informazioni puntuali, grazie all’attuazione di un efficace scambio informativo, potranno intervenire prontamente andando a riscontrare la veridicità della documentazione prodotta per l’ottenimento dei benefici pubblici ed assicurando che le provvidenze e i sussidi siano destinati agli studenti che ne abbiano effettivamente diritto.
Come sottolineato dal Generale Arbore, “contrastare le frodi che minano l’equo accesso alle pubbliche provvidenze è l’obiettivo del protocollo che oggi viene sottoscritto, intesa che si inserisce in un più ampio contesto di prevenzione degli abusi economici e finanziari che possono danneggiare l’efficacia delle misure a sostegno del diritto allo studio”.
La Rettrice Brambilla ha evidenziato che “proprio per l’importanza che le politiche a favore del diritto allo studio e i fondi ad esse dedicati rivestono, è fondamentale che le istituzioni collaborino affinché le risorse vengano utilizzate in modo corretto, efficace, consono rispetto all’obiettivo di alto valore pubblico per il quale sono stanziati”.
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