TREVISO Lo sciopero dei bus e delle corriere della Mom svuota le scuole. Ieri il personale ha incrociato le braccia per 24 ore, senza fasce di garanzia. L’adesione è stata massiccia. Nel trevigiano è arrivata al 96%. Su linee dell’extraurbano, in particolare, non si è mosso alcun mezzo. E così non c’è stato niente da fare per i circa 30mila studenti abbonati con la Mom. Sul fronte delle scuole, le stime dicono che 5mila ragazzi ieri non si sono presentati in classe. Si parla anche di oltre 100 assenti per istituto superiore. E la stima è presto fatta se si considera che nella Marca ci sono oltre 60 diversi tipi di superiori. Numeri che vengono confermati dalle singole scuole. «Abbiamo stimato che su 260 studenti assenti, circa 150 siano rimasti a casa a seguito dello sciopero dei mezzi», rivela Mario Dalle Carbonare, preside del liceo Da Vinci di Treviso.
In ritardo
Senza contare chi è arrivato in ritardo. «Il traffico per giungere al liceo tra le 7.40 e le 8.15 era molto più intenso del solito – continua il dirigente – e c’è stato un numero importante di arrivi in ritardo, comunque entro la prima ora di lezione». Allo stesso modo, anche all’istituto Besta di Treviso molti banchi ieri sono rimasti vuoti. «Circa 200 studenti sono rimasti assenti», dice la preside Renata Moretti. Sulla stessa linea il Riccati-Luzzatti. «Le assenze sono state parecchie», conferma la dirigente Francesca Mondin. E così via. L’elenco potrebbe essere lungo. Senza contare che lo sciopero ha inciso anche sulle scuole medie, pur in misura minore, dato che gli scuolabus erano tra i pochi servizi garantiti. Lo sciopero del trasporto pubblico locale era stato indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisl e Ugl per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da un anno. «L’adesione è stata altissima, straordinaria – sottolineano dalla Cisl – in provincia di Treviso ha aderito il 96% dei lavoratori del settore, con picchi fino al 100%». «Lo sciopero è stato proclamato per chiedere il rinnovo del contratto, migliori condizioni di lavoro, garanzie sulla sicurezza, conciliazione vita-lavoro e per promuovere una profonda riforma del settore che possa garantire un servizio di qualità, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale – spiega Stefano Bergamin della Fit Cisl Belluno Treviso – da oltre 15 anni il sistema di finanziamento ha subito ingenti tagli. Abbiamo assistito alla riduzione dei servizi e al decremento del potere d’acquisto dei salari, al peggioramento delle condizioni lavorative e all’aumento delle aggressioni al personale. Per questo non si trovano più autisti, intimoriti anche dalle aggressioni, che nel Trevigiano sono purtroppo all’ordine del giorno». Parole in linea con quelle della Cgil. «La massiccia adesione allo sciopero rende evidente come i lavoratori abbiano ben compreso come il settore sia a un bivio – scandisce Antonio Ventura della Filt Cgil di Treviso – oltre alla legittima pretesa di vedere rinnovato il contratto, i lavoratori chiedono che si metta mano ai loro bisogni in termini di sicurezza e conciliazione dei tempi». «E soprattutto – conclude – che si comprenda l’assoluta necessità di finanziare adeguatamente un settore strategico per la vita di studenti, cittadini e lavoratori, anche in funzione della tanto declamata e poco praticata transizione ecologica».
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