Si è aperto a Firenze il Forum Internazionale del Turismo, in programma tra venerdì 8 e sabato 9 novembre alla Fortezza da Basso. Due giorni dedicati al confronto e al dibattito fra i vari operatori del settore, aperti dagli interventi del presidente del Senato Ignazio La Russa assieme ad Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Sara Funaro, sindaca di Firenze, al presidente della IX Commissione del Senato Luca De Carlo, all’onorevole Alberto Gusmeroli, presidente X Commissione della Camera e dal ministro del turismo Daniela Santanchè. L’evento anticipa il primo G7 dedicato al settore turistico, il quale si terrà nel capoluogo toscano dal 13 al 15 novembre.
Il saluto d’apertura di Giani
“Il turismo – ha sottolineato Giani nel suo saluto d’apertura – è l’elemento che permette di esaltare e valorizzare il patrimonio intellettuale, sociale, culturale e l’attrazione che i nostri beni artistici e naturali hanno. Non bisogna guardare solo al PIL, ma anche alla rete di relazioni che chi arriva qui crea in un Paese così attrattivo come l’Italia. La Toscana è una regione che ospita circa quarantotto milioni di persone ogni anno solo nello stretto sistema dell’accoglienza tradizionale, che diventano circa cento se consideriamo chi arriva per un solo giorno o per motivi di lavoro e non si lascia sfuggire l’occasione di fare almeno una passeggiata nelle nostre città e vivere per qualche ora la regione. Abbiamo quindi bisogno di Istituzioni che sappiano incentivare ma anche governare questi flussi“.
“Nessuno – ha continuato Giani – parli di numero chiuso nelle nostre città: ho ancora davanti agli occhi Firenze con piazza del Duomo deserta nei giorni della terribili della pandemia e quello che ha comportato per la città l’assenza forzata delle persone. In Toscana stiamo piuttosto cercando di indirizzare i visitatori verso moltissime realtà che rimangono nascoste rispetto ai tradizionali centri di attrazione. La Toscana che chiamiamo “diffusa” è la regione con il numero più alto di strutture agrituristiche, oggi quasi seimila, che valorizzano zone come la Val d’Orcia e il Chianti che integrano l’identità storica e culturale del territorio e producono un modo diverso di vedere e vivere il paesaggio. È necessaria una sinergia e un’alleanza a livello nazionale fra operatori economici, istituzioni e operatori culturali per creare legami in grado di costruire ponti fra le nostre comunità, la nostra identità culturale ed il nostro stile di vita da offrire al percorso di chi viene visitarci e questo Forum è una importante opportunità per lanciare questo messaggio”.
L’intervento del ministro Santanché
Da tempo ormai tra i temi quotidianamente più caldi a Firenze vi è quello del cosiddetto “overtourism“. Tema sul quale si è espressa la ministra Daniela Santanchè, intervenuta durante il Forum, dimostrandosi in linea anche con quanto dichiarato da Eugenio Giani in apertura del convegno (“Nessuno parli di numero chiuso nelle nostre città”).
“Dobbiamo smetterla di parlare di overtourism. È una parola che suona male, come una bestemmia – ha affermato senza giri di parole la ministra al turismo del governo Meloni -. In Italia non vengono troppi turisti. Siamo come un puntino nel mondo che offre tanta qualità. Dobbiamo essere in grado di regolamentare i flussi turistici e aumentare l’offerta turistica. Dobbiamo inoltre imparare a mettere a patrimonio i nostri beni e le nostre bellezze. Facendo pagare biglietti con le nuove tecnologie non vedremo più code in città. L’intelligenza artificiale può essere una grande opportunità. Ticket per entrare in città? Lo trovo sbagliato come concetto e complicato da gestire. Credo si debba invece revisionare la tassa di soggiorno. Facendo pagare cifre diverse a seconda del costo della notte in albergo. Di come sarà il turismo dipenderà da noi”.
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