ROVIGO – Le Zebre e l’Urc via da Parma destinazione Padova? Se avverrà, Rovigo avrà qualche ruolo nella nuova franchigia?
Sono domande che circolano fra i tifosi della FemiCz Rovigo più attenti alle vicende politiche del rugby.
Le hanno scatenate in questi giorni una serie di indiscrezioni. La principale: dal prossimo consiglio federale, sabato 16 novembre a Genova, uscirà un bando o qualcosa di simile (la Fir non è un ente pubblico) per raccogliere le manifestazioni d’interesse private a prendersi in carico le Zebre rossoblù. Allenate cioè dal triumvirato tecnico rodigino Massimo Brunello (head coach), Mattia Dolcetto (assistente) e Alessandro Lodi (Accademia).
Niente di nuovo sotto il sole. Il presidente federale Andrea Duodo e la sua squadra dicono fin dalla campagna elettorale di voler privatizzare le Zebre, ora al 100% Fir, per ridurne il pesante costo economico. Fonti attendibili parlano di circa 6,5 milioni di euro l’anno rispetto ai circa 5 milioni di contributo dato al Benetton (ma anche qui pare ci sarebbero degli extra sostanziosi per i gli ingaggi degli azzurri Lynagh, Gallagher, Odogwu). Inoltre Parma e la sua cittadella federale in 12 anni di esistenza non ha mai dimostrato passione per le Zebre. Lo dicono, e non solo, gli spalti semivuoti anche dopo un’impresa come la vittoria sul Munster a inizio stagione. Prima le Zebre vengono via da lì (anzi è già tardi) e prima avranno una chance di non essere più la franchigia dei perdenti o lo “stipendificio”.
In questo scenario, nelle precedenti gestioni Fir di Gavazzi e Innocenti è arrivata la proposta formale del Petrarca e del suo presidente Alessandro Banzato, importante industriale del settore acciaio, di rilevare la licenza Urc delle Zebre, aggiungendo circa 4 milioni di denaro privato l’anno al contributo federale. Proposta mai tradotta in realtà, tanto da portare a dichiarazioni pubbliche di disimpegno, non si sa se anche al ritiro formale stesso della proposta. Esiste ancora nel nuovo corso federale? Dove Petrarca, Rovigo e gli altri club di Serie A Elite hanno avuto un ruolo importante nell’appoggiare il successo di Duodo?
IL SOGNO DEI DOGI
Si dovrebbe capire dopo questo bando/manifestazione di interesse del 16 novembre se Padova è ancora interessata a ospitare la seconda franchigia italiana di Urc. E quale sarà l’eventuale ruolo di Rovigo. Magari con il suo stadio “Battaglini”, visti i problemi di sistemazione del “Plebiscito”, dove da quando il Petrarca è tornato allora Guizza non si è più giocato a rugby. Per avere anche i tifosi di Rovigo, però, serve di più. Serve una franchigia territoriale, stile Dogi, che inglobi altre realtà, non un club esclusivo come Treviso. Pensate che interesse avrebbe in Urc un derby fra Benetton e Dogi con dentro Padova, Rovigo e non solo. Va pesato inoltre l’impatto di una scelta del genere sul campionato, dove lo stesso Benetton ha espresso l’idea di tornare con una seconda squadra, e sul derby d’Italia. I tempi sono maturi, sembra, per prendere una decisione, se si vuole sbarcare in United Rugby Championship già dalla stagione 2025/26..
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