Cinquanta idee e centocinquanta partecipanti. Numeri importanti per la “Naples calls for ideas”, una sfida tra giovani imprenditori per aggiudicarsi un premio di circa 10mila euro per sostenere la propria start-up e il supporto nel percorso successivo affinché l’impresa continui a prosperare. Si tratta della seconda edizione dell’appuntamento nato da una felice intuizione dell’associazione “081 Stand for Naples” con il supporto di Ipe Business School. Una sinergia tra due realtà che si impegnano sempre di più per il futuro dei giovani manager napoletani.
L’associazione no-profit è nata nel 2022 da un gruppo di giovani campani, tutti under 35, fuori sede che si sono impegnati per portare a Napoli ciò che hanno imparato lontano da casa e cercare, sempre di più, di creare all’ombra del Vesuvio le condizioni più favorevoli per realizzare una start up senza avere la necessità di andare via. Ad accompagnarli nel percorso la Ipe business school, la principale scuola di business della Campania specializzato nella formazione di manager.
Il team
La sfida finale si è tenuta proprio della sede dell’Ipe alla Riviera di Chiaia. Trenta giovani under 35 divisi in otto team si sono sfidati davanti a una giuria di esperti. I team hanno presentato le proprie idee imprenditoriali finalizzate a migliorare il territorio campano incentrate su due temi chiave: digitalizzazione e sostenibilità. A vincere è stata la proposta dei ragazzi di “Billd” che proporrà al mercato uno scontrino digitale capace di ridurre l’impatto ambientale. Sul podio altre due app innovative. “Parts”, arrivata seconda, che ha proposto un’applicazione che facilita l’interazione con le opere d’arte da parte delle persone ipovedenti. Gradino più basso del podio, invece, per “Memorya”, un’app che consente di creare capsule del tempo digitali contenenti foto e video. Ma queste tre sono soltanto le idee che la giuria ha reputato le più brillanti tra le tantissime arrivate, a dimostrazione del terreno florido della Campania.
Alle “Naples Calls for Ideas” hanno aderito 50 team complessivamente. Tra questi sono state selezionate le otto idee più innovative che hanno già potuto partecipare a un programma formativo con Astra Incubator. Insomma, dopo il successo della prima edizione, 081-Naples Calls for Ideas si è confermata anche quest’anno grazie all’ormai consolidato rapporto con Astra Incubator, Vertis SGR, IPE Business school e Campania NewSteel. Già l’anno scorso l’evento ha consegnato ai ragazzi di Ares (start-up innovativa che ha brevettato una tecnologia per la riduzione del consumo d’acqua degli elettrodomestici) un premio monetario di circa 8mila euro ed ha contribuito alla creazione di preziose relazioni tra i vari partner dell’iniziativa e start-up partecipanti.
Le voci
«La nostra scuola incoraggia tutte le iniziative che fanno crescere il territorio e soprattutto si pone nell’ottica di sostenere anche in futuro, in termini di formazione queste start up», dice Antonio Ricciardi dell’Ipe Business School. «Molto spesso – spiega Ricciardi – le start up crescono, si sviluppano ma falliscono perché mancano quelle conoscenze e competenze che noi potremmo dare. In questo concorso di idee abbiamo conosciuto tantissime start up e stiamo creando un humus ambientale di sviluppo economico di questo territorio. E le stesse aziende avranno interesse ad assumere neolaureati che hanno fatto un master come quelli che proponiamo noi. Insomma, si può innescare – chiosa – un circolo virtuoso importante per tutto il territorio».
Le idee
«Siamo soddisfatti che in questa seconda edizione abbiamo raccolto tante idee brillanti sui temi della sostenibilità e dell’innovazione. La società vincitrice sarà accompagnata da Vertis Sgr, uno dei nostri sponsor tecnici, a costituirsi e a crescere», spiega Gabriele Orazzo, co-founder di “081 Stand for Naples”. «La nostra associazione – aggiunge ancora Orazzo – nasce da un gruppo di amici e colleghi che a 18 anni hanno lasciato Napoli e il territorio campano per andare a studiare e poi a lavorare lontano dalla città. La nostra idea è quella di ricostruire l’ecosistema che abbiamo trovato lontano da Napoli nella nostra città».
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