Squadra che vince non si cambia. Il celebre aforismo del mister Vujadin Boskov è anche metafora della società Acqua Pubblica Sabina. Ma su quale campo si misurano realmente le vittorie di Aps e a vantaggio di chi?” Se lo chiede Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana, riaccendendo i riflettori sull’attività della società che gestisce l’acqua a Rieti e provincia.
“E’ doveroso ricordare – dice Paolucci – che quanti beneficiano del servizio idrico, cioè i consumatori, sostengono attraverso le bollette, i costi di gestione del servizio. L’acqua potabile, divenuta ormai un bene economico, parrebbe stia evolvendo per qualcuno in una vera e propria rendita di posizione. E vale la pena ricordare che una delle operazioni culturali più efficaci e al tempo stesso più devastanti che sono state fatte passare in questi anni è la trasformazione dei diritti in privilegi”.
“Deve infatti piacere molto ai soci di Acqua pubblica sabina – prosegue il sindacalista – il binomio consolidato del management, considerato che da molti anni ormai governano la società che gestisce il servizio idrico integrato reatino. Dobbiamo forse pensare che la politica si sia chiusa nell’immobilismo e non sia in grado di evitare il consolidarsi di posizioni di privilegio e sclerotizzate, garantendo quello che dovrebbe essere invece un naturale ricambio dei vertici”
“Sono riflessioni che giriamo al Comitato per il Controllo Analogo – aggiunge Paolucci – che esercita per legge un’influenza determinante sulla governance complessiva delle attività della società per preservarne le finalità pubbliche che la caratterizzano. Sono del tutto evidenti le posizioni consolidate negli anni nell’azienda anche di consulenti esterni, società e professionisti. Vorremmo pertanto proporre al Controllo Analogo di istituire tra le migliori pratiche anche l’adozione di misure di rotazione e di maggiore trasparenza”.
“Ci riferiamo alla necessità di rendere pubblici i dati relativi ai compensi reali dei membri del CdA, Direttore Generale e dirigenti, comprensivi di bonus, premialità e rimborsi spesa. E già le premialità, perché va ricordato che oltre al fisso c’è il variabile, legato ai risultati e utili di bilancio”.
“Al sindacato è stato chiesto di vigilare sull’operato di Aps – conclude l’esponente Uil – Noi lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo con le modalità che ci contraddistinguono, incalzando i vertici, vagliando i risultati ottenuti, e vigilando sulle spese, comprese quelle accessorie. Il tutto perché chiediamo trasparenza, come risposta a una emergenza sociale”.
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