“Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi. E Maserati continuerà a produrre al 100 per cento in Italia”.
Lo ha detto ieri Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane di Stellantis Italia, illustrando il piano industriale per l’Italia in occasione del tavolo al Mimit (Ministero delle imprese e del Made in Italy). “Stellantis ha un piano per l’Italia, che è stato condiviso con i nostri partner sindacali e che oggi condividiamo a questo tavolo”, ha aggiunto. Sempre riguardo alla Casa del Tridente ha aggiunto che “la Maserati Grecale andrà oltre il 2030. L’ad Tavares – ha aggiunto – è stato nei giorni scorsi in visita alla sede Maserati di Modena per un incontro di lavoro con il nuovo CEO Santo Ficili, il team di gestione e i partner sindacali. Una visita mirata – ha spiegato – a costruire un dialogo per favorire una crescita sostenibile e redditizia di Maserati, unico marchio di lusso di Stellantis, fondato su eccellenza, innovazione e design. Maserati, in fase di transizione verso l’elettrificazione con il programma Folgore per i modelli Grecale, GranTurismo e GranCabrio, offre anche motorizzazioni ICE e mild hybrid. Al vertice della gamma ci sono la MC20 e la MC20 Cielo, con motore Nettuno V6. L’intera gamma attuale e futura di Maserati sarà prodotta al 100% in Italia”.
Negativo il giudizio del sindacato Fiom-Cgil sull’incontro al ministero: “Al tavolo Stellantis di oggi (ieri, ndr) al Mimit non c’è stato nessun passo in avanti né da parte del Governo, né da parte dell’azienda. L’annuncio del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di convocare il prossimo tavolo al Mimit il 16 dicembre per poi arrivare ad un’intesa con l’azienda da siglare a Palazzo Chigi, è insoddisfacente. Abbiamo bisogno nell’immediato della convocazione del tavolo a Palazzo Chigi in quanto è necessario coinvolgere anche gli altri Ministeri, altrimenti ci autoconvocheremo. Stiamo rischiando un ‘contro effetto domino’ nel senso che stanno tutti fermi ad aspettare gli impegni degli altri; ma si avranno effetti negativi, in particolare sulle lavoratrici e sui lavoratori di Stellantis e delle aziende della componentistica, se non si interviene nel breve periodo. Il Governo deve agire subito anche prima del confronto in Europa, e Stellantis deve dare risposte senza porre condizioni. Si conferma il disinvestimento del fondo automotive da parte del Governo, occorre rifinanziare le risorse tagliate dell’80% nella manovra. I 200 milioni di euro ripristinati, come annunciato per il 2025, sono del tutto insufficienti. Le risorse pubbliche, comunque, non devono essere utilizzate esclusivamente per gli incentivi, ma anzi per le nuove tecnologie e per la formazione necessaria ad accompagnare la transizione. E devono essere condizionate a vincoli alla produzione di nuovi modelli negli stabilimenti italiani e alle garanzie occupazionali”.
Roberto Grimaldi
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