In città continua a essere d’attualità il progetto che porterà alla costruzione del nuovo mercato ittico. Dopo la presa di posizione del neonato comitato cittadini di via Sinistra del Porto, che chiede di rivedere il progetto e trovare una collocazione alternativa, è intervenuta in consiglio comunale l’ex vicesindaca, oggi in minoranza, Gloria Lisi. Ha presentato un’interrogazione sostenendo che questo “è un problema che tocca tutta San Giuliano Mare”. E ha aggiunto “vorremmo che l’attuale amministrazione sappia dire basta alla cementificazione e basta con un modello di sviluppo che sta presentando il conto”.
Montini: “Darà lustro a tutta la città”
La risposta dell’amministrazione non si è fatta attendere, per voce dell’assessora Anna Montini. Va sottolineato che il progetto del nuovo Centro servizi polivalente per la pesca e l’acquacoltura è stato più volte illustrato e presentato a partire dal 2014, considerata una tra le opere di rilevanza strategica della città. Il comparto ittico di Rimini è il più importante della costa dell’Emilia-Romagna e rappresenta il 69% del pescato della costa. Dalla premessa, la linea decisa dell’amministrazione: “Il nuovo Centro servizi per la pesca rappresenta una struttura necessaria per migliorare le condizioni di lavoro dei diversi operatori di una filiera di qualità che parte dal mare con il duro lavoro dei pescatori – sottolinea Montini -. Sono oltre 300 le persone imbarcate fra armatori e dipendenti della marineria della locale Cooperativa Lavoratori del Mare, ma portano il loro prodotto al mercato ittico di Rimini anche pescatori da altri luoghi. Una filiera che coinvolge anche biologi e ricercatori, pubblici esercizi, arriva fino ai banchi della pescheria del Mercato coperto del centro storico e alle pescherie del territorio. Sulla tavola dei riminesi e dei turisti arriva pesce del nostro mare, a miglio zero”.
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“Questa nuova infrastruttura però non sarà solo funzionale per chi lavora nel settore della pesca – aggiunge l’assessora -, ma permetterà di dare lustro all’intera città realizzando oltre che il mercato, un luogo di formazione e sviluppo della cultura del mare e della pesca e dell’acquacoltura, con valenza dunque educativa oltre che economica. Permetterà inoltre la valorizzazione della nostra identità come città di mare in cui opera una grande marineria, a volte Non abbastanza conosciuta dai cittadini. Uno spazio che sarà ben integrato nella città, anche attraverso la realizzazione di una serie di opere a verde che circonderanno il nuovo centro”.
Progetto finanziato
Il nuovo Centro, candidato al Bando del Ministero è stato finanziato con 7 milioni di euro. Con deliberazione di giunta del 12 ottobre dello scorso anno è stato approvato il progetto esecutivo per il primo lotto funzionale dell’intervento, già completato, che prevedeva le prime opere di urbanizzazione dell’area, comprensive della verifica preventiva dell’interesse archeologico e la bonifica. Questo primo lotto funzionale è stato finanziato attraverso un contributo di 150.000 euro, mentre il 2° lotto funzionale in corso di attuazione ha un ottenuto un finanziamento di 6.850.000 euro da parte del ministero (Masaf) viste le due programmazioni di fondi europei a sostegno della pesca prima Feamp (2014-2020) con scadenza dicembre 2023 e poi Feampa (2021-2027) la cui operatività è iniziata nel 2024.
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Il progetto approvato comprende la Valutazione ambientale strategica (Vas) e la Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat), così come previsto dalle legge regionale, che ha analizzato i possibili aspetti ambientali, tra i quali l’impatto acustico e l’inquinamento atmosferico del progetto proposto (aria, acqua, suolo, rischio sismico, rumore) verificando che l’intervento fosse sostenibile dal punto di vista ambientale e territoriale.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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