È la casa più famosa d’America, diventata protagonista di recente della serie Netflix “Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menéndez” che ha avuto un grande successo. Stiamo parlando dell’abitazione teatro nel 1989 dell’omicidio dei coniugi José e Kitty Menéndez per mano dei figli Lyle ed Erik che all’epoca dei fatti avevano rispettivamente 21 e 18 anni. Il creatore della serie Ryan Murphy oltre ad aver riportato sotto i riflettori il caso, ha attirato l’attenzione sul luogo dell’omicidio, una bellissima villa a Beverly Hills che negli ultimi tempi è una tappa immancabile per gli appassionati del crime. Un interesse che ha fatto anche salire le quotazioni della residenza tornata nuovamente sul mercato tanto che a marzo è stata venduta per 17 milioni di dollari.
Un gioiello immobiliare nel cuore di Beverly Hills
Il distretto di Beverly Hills si caratterizza da sempre per ville extralusso, gli abitanti della zona di certo non si fanno impressionare facilmente. La villa della famiglia Menendez in Elm Drive però ha sempre esercitato una forte attrazione tanto da essere considerata un vero e proprio gioiello immobiliare.
Costruita nel 1927, la casa da circa 840 metri quadrati, nel 1974 è stata ristrutturata totalmente per volere di Mark Slotkin e di sua moglie, l’attrice Robin Greer. All’epoca comprendeva al suo interno un atrio a doppia altezza con pavimenti in pietra calcarea, 6 camere da letto, 8 bagni, una sala da biliardo con rivestimento in legno e ampie finestre. Nella casa era presente anche lo studio, dove sono avvenuti gli omicidi, adesso arricchito da un bar. La proprietà oltre ad alberi e un ampio giardino comprende poi un campo da tennis, una piscina, una cantina con sala degustazione, una dependance a due piani e un giardino di rose sul retro.
Nicolas Cage ha acquistato una villa appartenuta a una serial killer
I coniugi Slotkin amici dei Menendez a seguito del divorzio decisero nel 1988 di vendere la villa proprio a Josè Menendez, uomo d’affari e potente dirigente del mondo dello spettacolo.
Una casa dal destino maledetto
A seguito degli omicidi e delle indagini la villa ebbe un ruolo centrale soprattutto durante il processo. La casa rappresentava una prova schiacciante contro i fratelli Menendez, anche se fu al centro di incongruenze. Una delle domestiche testimoniò di aver sentito delle urla, cosa impossibile secondo il costruttore Mark Slotkin perché la villa era stata totalmente insonorizzata. Nonostante questo nel 1996 Lyle ed Erik Menendez furono condannati a due ergastoli consecutivi senza possibilità di libertà vigilata.
La consapevolezza che all’interno della proprietà fosse avvenuto un omicidio cento, ha sempre avuto un riflesso negativo sulla dimora. Gli agenti immobiliari e i possibili compratori erano convinti che avesse un’influenza nefasta, tanto che per anni è rimasta invenduta e il suo valore si è svalutato. Nonostante tutto, a seguito degli avvenimenti nel 1991 fu valutata 4,8 milioni di dollari, nello stesso anno cambiò proprietario per soli 3,6 milioni di dollari. Successivamente passò nelle mani di William Link, co-creatore della serie la “Signora in giallo” che l’acquistò nel 1993 per rimanerci fino al 2001 quando la cedette a Sam Delug, dirigente delle telecomunicazioni, per 3,7 milioni di dollari.
Il nuovo proprietario ha realizzato una serie di interventi all’interno della villa lasciando inalterato l’esterno. Sarà stato l’interesse suscitato dalla serie tv, ma Delug lo scorso marzo ha deciso di liberarsi della proprietà che è per 17 milioni di dollari, una cifra incedibile considerando che per lungo tempo è stata svalutata e che rappresenta più del quadruplo di quanto Delug l’avesse pagata.
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