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Prestiti, domanda avanti adagio. Arriva in soccorso l’IA #finsubito prestito immediato


Il mondo dei prestiti va a due velocità: crescono quelli personali, mentre quelli finalizzati sono in calo quest’anno. I consumatori manifestano in ogni caso una certa prudenza: la maggior parte chiede importi entro i 5 mila euro con piani di rimborso superiori ai 5 anni, per non appesantire troppo il bilancio mensile con uscite fisse. In tutto ciò l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale potrebbero avere un ruolo importante nel settore, consentendo di ottimizzare le operazioni, ridurre i tempi di gestione, semplificare i controlli e proporre offerte personalizzate.

L’andamento del mercato dei prestiti

Secondo l’ultima analisi del Barometro Crif (azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie) sui dati Eurisc (sistema di informazioni creditizie gestito da Crif), nei primi 9 mesi del 2024 le richieste di prestiti da parte delle famiglie registrano una leggera contrazione pari all’1,1%. Se si considera il singolo mese di settembre la domanda rimane pressoché stabile, ovvero -0,7%. L’importo medio si attesta a 9.260 euro, con un aumento del 9,1% rispetto allo stesso periodo del 2023: fatto salvo l’effetto rimbalzo del 2021 dopo i mesi di fase acuta da Covid-19, le richieste di finanziamento si sono via via stabilizzate alternando fasi moderatamente espansive con altre più restrittive per quanto riguarda la previsione di spesa delle famiglie.

Nel terzo trimestre del 2024, a sostenere il comparto sono i prestiti personali con una crescita del 10,3%, mentre l’importo medio si mantiene sostanzialmente stabile (+1% e un valore di 11.838 euro). La dinamica è speculare per i prestiti finalizzati, che si contraggono del 10,3%, mentre l’importo medio cresce a doppia cifra (+14% e un valore di 6.718 euro): esaminando il solo mese di settembre si osserva la stessa dinamica divergente, ovvero un segno negativo per i prestiti finalizzati con un -12,3%, mentre i prestiti personali continuano a essere la forma maggiormente richiesta dalle famiglie con un +13,8%.

L’analisi della distribuzione delle richieste di finanziamento per fascia di importo conferma che nei primi nove mesi del 2024 quasi una richiesta su due si concentra nella classe inferiore ai 5 mila euro (48,8% del totale). Si registra la stessa prudenza anche per le diverse tipologie di finanziamento: il 65,4% delle richieste di prestiti finalizzati presenta importi al di sotto dei 5 mila euro e la stessa classe d’importo risulta la preferita anche per i prestiti personali totalizzando il 32% del totale.

Per quanto riguarda invece la distribuzione per durata, quasi una domanda su tre richiede piani di rimborso superiori ai 5 anni, con una quota pari al 30% del totale. Perdura quindi, da parte delle famiglie, un comportamento di cautela al fine di non appesantire troppo il bilancio mensile con uscite fisse. In tutto ciò, i prestiti finalizzati prediligono un arco temporale di 2 e 3 anni (28,5%), mentre i prestiti personali si sono indirizzati su piani di rimborso superiori ai 5 anni (49,7%).

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Osservando la distribuzione delle istruttorie di credito in relazione all’età del richiedente, il Barometro Crif evidenzia come sia stata la fascia 45-54 anni a risultare maggioritaria, con una quota pari al 23,3% del totale, seguita da quella 35-44 anni (20,4%). La stessa dinamica si registra sulle diverse tipologie di finanziamento, poiché anche in questo caso la fascia di età più propensa a richiedere finanziamenti rimane quella 45-54 anni: il 23,6% per i prestiti personali e il 23,1% per i prestiti finalizzati.

Tassi in calo per i prestiti personali online

C’è da osservare che il taglio del costo del denaro da parte della Bce sta avendo effetti positivi nell’ambito dei prestiti personali. Secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, dopo due anni di aumenti i tassi disponibili online sono tornati a scendere con un calo che, nei primi 9 mesi del 2024, è stato di circa il 3%.

Secondo l’indagine, realizzata su un campione di oltre 500 mila richieste di prestiti personali raccolte online da Facile.it e Prestiti.it nei primi 9 mesi del 2024, chi ha presentato domanda a una società di credito ha puntato a ottenere, in media, poco più di 10.300 euro da restituire in 5 anni. Analizzando le ragioni per cui gli italiani chiedono un prestito personale emerge che, al primo posto, c’è l’esigenza di liquidità, indicata da quasi un richiedente su 3 (32%); seguono le domande per l’acquisto di auto usate (18%) e per il consolidamento dei debiti (15%).

Rispetto allo scorso anno, è aumentato il peso percentuale delle richieste di prestiti personali per la ristrutturazione della casa (+7%), per pagare le spese mediche (+9%) e per il consolidamento debiti (+4%). In media, chi ha chiesto un prestito personale fra gennaio e settembre 2024 aveva, all’atto della firma, 43 anni e mezzo, ma le motivazioni per cui ci si rivolge a una società di credito cambiano notevolmente al variare dell’età: le persone con meno di 30 anni, per esempio, sono la categoria che chiede, in percentuale, più prestiti per l’acquisto di auto usate, per la formazione e per viaggiare. I richiedenti con età compresa tra i 30 e i 39 anni sono la fascia che chiede più prestiti per l’acquisto di arredamento e per sposarsi, i 40-49enni, invece, sfruttano maggiormente il consolidamento debiti.

Le persone con più di 60 anni, chiedono più prestiti per le spese mediche e per ristrutturare casa.

C’è da tenere presente, inoltre, che sono ancora importanti le differenze tra uomini e donne: a presentare domanda di finanziamento è nella maggior parte dei casi un uomo (70%), mentre solo in alcune tipologie di prestito personale, per esempio quello per la scuola e la formazione, il campione femminile sale arrivando a pesare per il 45% del totale. La differenza di genere emerge anche considerando agli importi richiesti: gli uomini puntano, in media, a ottenere prestiti personali di importo pari a 10.660 euro, vale a dire il 13% in più rispetto a quanto chiesto dalle donne. Tra le ragioni che incidono su questa diversità vi è anche una componente di natura reddituale: lo stipendio medio mensile dichiarato dagli uomini che hanno presentato domanda di finanziamento è pari a 2.438 euro, vale a dire il 16% più alto rispetto a quello del campione femminile.

Il ruolo dell’innovazione tecnologica

Il settore dei prestiti personali si sta evolvendo grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale: la digitalizzazione dei processi e dei canali di erogazione è infatti essenziale per ottimizzare le operazioni e, in alcune aree, per ridurre i tempi di gestione. Infatti, sono i player non tradizionali a farsi sempre più spazio sul mercato, in virtù anche di un modello di business altamente digitalizzato.

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In questo contesto, la digitalizzazione dei processi e l’intelligenza artificiale offrono una serie di vantaggi. Tra questi c’è la velocità nelle approvazioni: grazie agli algoritmi di machine learning, l’analisi dei profili creditizi è diventata più rapida e precisa, consentendo di valutare rapidamente le richieste, riducendo i tempi di approvazione. Un altro aspetto è la personalizzazione dell’offerta: l’intelligenza artificiale permette di elaborare grandi quantità di dati per creare offerte personalizzate, e quindi i consumatori possono ricevere condizioni di prestito adatte alle loro specifiche esigenze e capacità finanziarie, migliorando l’esperienza dell’utente e aumentando la probabilità di accettazione.

Oltre a ciò, gli strumenti di intelligenza artificiale permettono una valutazione dei rischi più precisa. Analizzando dati tradizionali e non convenzionali (come il comportamento online e i social media), le banche riescono a identificare con maggiore accuratezza i soggetti ad alto rischio, limitando così il tasso di insolvenze. Tuttavia, esistono anche rischi e sfide legati a queste tecnologie, come la privacy e la sicurezza dei dati.

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