Le detrazioni
Una volta definito l’imponibile, si calcola l’imposta lorda, dalla quale vanno sottratte le detrazioni. Le più comuni sono quelle per i cosiddetti «oneri personali», che permettono di togliere dall’Irpef il 19% delle spese sanitarie (4 miliardi), degli interessi passivi sul mutuo (910 milioni), dei costi per l’istruzione (610 milioni), dei premi assicurativi per morte o invalidità permanente (270 milioni), delle spese funebri (160 milioni); poi da 150 a 300 euro di affitto per determinate soglie di reddito (350 milioni); e le indennità di fine rapporto di importo minimo (210 milioni). Si aggiungono altre 27 detrazioni per 490 milioni di euro.
Il grosso riguarda i bonus edilizi che da soli valgono 41,1 miliardi di mancate entrate. Si va dalle ristrutturazioni alla riqualificazione energetica, dal rifacimento delle facciate fino al Superbonus del 110%. Sulle ultime due voci ci sono stati dei cambiamenti: il bonus facciata è stato eliminato, e il Superbonus è stato ridotto al 70%, ma anche in questo caso il loro effetto sulle casse dello Stato è destinato a continuare per qualche anno. Buona parte di queste detrazioni sono state cedute come crediti di imposta a imprese e banche: vuol dire che le aziende e gli istituti bancari possono vantare un credito nei confronti dello Stato, da utilizzare negli anni in compensazione con le imposte da versare: «Devo 100, ho un credito di 20, pago solo 80». Oggi anche la cessione del credito non è più possibile in seguito al decreto legge 39 del 29 marzo 2024 (qui). Ma esistono altri crediti d’imposta per le imprese, come quelli fino al 40% degli investimenti sostenuti per l’acquisto di nuovi macchinari e che fino al 2019 rientravano nelle deduzioni (3,3 miliardi); le spese in ricerca e sviluppo (1,2 miliardi) e il «tax credit» per le imprese cinematografiche che riconosce ai produttori tra il 15% e il 40% del costo dell’opera (460 milioni). Si aggiungono 34 piccoli crediti di imposta per 740 milioni, e altre 15 piccole detrazioni per imprese dal valore di 300 milioni. Tutte le detrazioni pesano complessivamente sui conti dello Stato 54,1 miliardi.
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