Nasce in Sicilia un nuovo ente: è l’Agenzia regionale per l’attrazione degli investimenti. L’ultima “creatura” della Regione è prevista al primo articolo della legge di stabilità approvata ieri sera dalla giunta di Renato Schifani. Avrà il compito di “promuovere, agevolare e attrarre investimenti nazionali e internazionali nel territorio della Regione Siciliana, contribuendo allo sviluppo dell’economia e alla creazione di nuove opportunità di lavoro”. La nuova Agenzia, in particolare, si occuperà di attuare le strategie per lo sviluppo economico, offrirà supporto tecnico agli investitori, farà il monitoraggio sull’impatto della misura sul territorio regionale. Per funzionare, il nuovo ente costerà, in questa fase di partenza, un milione di euro l’anno. E quasi certamente prevede nuove assunzioni.
La giunta regionale, infatti, si occuperà, dopo l’approvazione della legge, di redigere lo statuto, ma soprattutto di individuare la dotazione organica, cioè il numero dei dipendenti necessario a portare avanti l’attività dell’ente. Per l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, l’istituzione dell’Agenzia è una «prima misura che rientra nell’ambito di un disegno organico di politiche a favore delle imprese».
La Finanziaria vale circa 650 milioni di euro e la maggior parte della cifra è destinata a Comuni, Città metropolitane e Liberi Consorzi: 550 milioni in tutto. Torna il cosiddetto “straccia-bollo”, l’agevolazione per chi non ha pagato la tassa automobilistica scaduta nel periodo che va dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2023. Si potrà saldare il debito entro il 30 aprile del 2025 senza pagare sanzioni e interessi.
Nella legge di stabilità si prevede anche uno stanziamento di 10 milioni di euro l’anno per tre anni, come incentivo per i medici in servizio negli ospedali non ricadenti nelle città capoluogo e che presentano maggiori carenze di organico. L’incentivo straordinario può arrivare fino a 18 mila euro lordi annui per professionista e potrà andare anche ai medici neo assunti. La misura è rivolta, in ordine di priorità, ai medici dei pronto soccorso, a chi lavora in ospedali di zone disagiate e infine a quelli che lavorano in reparti che presentano maggiori carenze di organico.
Previste, poi, fino a 258 stabilizzazioni di precari. La partecipata regionale Sas, infatti, è autorizzata ad assumere con avviso pubblico e con contratto a tempo parziale fino a “258 lavoratori impegnati in attività di pubblica utilità e in attività socialmente utili”, inseriti in un apposito elenco previsto da una legge regionale del 2014. Si tratta di lavoratori impiegati nei nei siti culturali e nei musei siciliani. Lo stanziamento era già stato previsto nella scorsa Finanziaria: circa 79 milioni di euro l’anno.
Per il contrasto della siccità e per gli interventi destinati all’agricoltura sono previsti circa 50 milioni di euro. «Si stanziano risorse – si legge poi in una nota di Palazzo d’Orleans – per gli interventi in conto capitale per fare fronte alla crisi, per la progettazione di interventi irrigui, per la manutenzione straordinaria delle opere idriche e per gli aiuti al settore vitivinicolo». Cinque milioni sono stanziati per interventi indifferibili in materia di progetti fognario-depurativo, 1,5 milioni per la pianificazione delle aree del Demanio marittimo e due milioni per finanziamenti ai Comuni per l’acquisto di scuolabus.
Con l’invio del testo all’Ars, inizierà formalmente la sessione di bilancio, con un obiettivo ambizioso, indicato dal governatore: «Per il secondo anno consecutivo – dice il presidente Schifani – puntiamo ad approvare le due leggi entro la fine dell’anno per evitare il ricorso all’esercizio provvisorio e dare piena operatività, fin dall’inizio del 2025, ai capitoli di spesa di tutti i dipartimenti». Ma già da domani, l’Ars sarà alle prese con il voto sul’assestamento di bilancio. Saranno le prove generali in vista della Finanziaria e i primi test per una maggioranza attraversata da molte tensioni.
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