Lo scorso aprile, ben 103 enti di spettacolo siciliani puntarono il dito contro l’assessorato regionale al Turismo, sport e spettacolo, guidato da Elvira Amata. Sotto i riflettori l’erogazione di contributi straordinari, per oltre 13 milioni di euro e in assenza di pubblicazione di avviso pubblico, in favore di compagnie teatrali senza alcuna esperienza. Molte delle quali – lamentavano i denuncianti- addirittura costituite nei primi mesi del 2023. Mentre la storicità di un’associazione è prerogativa necessaria per l’ammissione al sistema di finanziamento FURS ( Fondo unico per lo spettacolo).
I 103 enti di spettacolo pertanto presentarono un esposto al presidente e al vicepresidente della Regione, al Commissario dello Stato, ai presidenti delle Commissioni Ars Bilancio e Cultura e allo stesso assessore Amata. Minacciarono di rivolgersi alla magistratura perchè ritennero “violato il principio di non creare disparità di trattamento di fronte alle pubbliche amministrazioni”.
In particolare, nell’esposto fu fatto riferimento ai 7 milioni e 483mila euro erogati a 16 associazioni private: con una media di contributi variabile dai 97mila ai 145mila euro ciascuno. Poi due casi in eccedenza: 194mila e 242mila euro. Tutti- dissero – senza previo bando di gara.
Ed ancora, nel dicembre 2023, 5 milioni 630mila euro per eventi natalizi, a vario titolo destinati a soggetti pubblici e privati.
Oggi, il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca ha presentato una interrogazione, indirizzata al presidente della Regione Schifani e all’assessore dello Sport e Spettacolo Elvira Amata, per fare piena luce sul caso.
“Una pioggia di contributi dalla Regione per associazioni ed enti privati per attività in molti casi attinenti al settore dello spettacolo e solo una manciata di denaro per il FURS, creato con legge regionale nel 2015 allo scopo di unificare le fonti di finanziamento regionale a sostegno degli enti pubblici e privati che si occupano di spettacoli dal vivo.
È assurdo – dice De Luca – che al FURS siano stati assegnati poco più di 3 milioni di euro, mentre ad enti e associazioni private oltre 16 milioni. Vogliamo capire perché e come questo sia stato possibile, vogliamo anche capire con quali criteri i soggetti beneficiari siano stati individuati e come abbiano speso le somme a loro destinate”.
“ Il sistema di finanziamento tramite FURS – si legge nell’interrogazione – ha lo scopo di garantire l’erogazione dei contributi mediante valutazione comparativa dei progetti a beneficio di associazioni, fondazioni ed enti, gestiti da privati…di contro lo stanziamento di contributi straordinari destinati a specifici enti, in assenza di pari valutazione dei progetti predisposti e/o della storicità e radicamento sul territorio, non garantisce in alcun modo la corretta e proficua allocazione delle risorse”.
“È inammissibile – continua De Luca – che lo stanziamento a favore dei privati abbia ampiamente superato per il 2024 lo stanziamento per il Furs, finendo per favorire solo alcuni enti che, in molti casi, non sembrerebbero avere i requisiti per accedere al Fondo per lo spettacolo e che non sembrano aver partecipato, per l’erogazione dei fondi, ad alcuna procedura comparativa.
Alcuni soggetti beneficiari degli interventi straordinari inoltre, sarebbero stati anche beneficiari di contributi FURS per le medesime attività”.
“Su questa vicenda – conclude De Luca – pretendiamo precise e tempestive risposte. Come attendiamo di sapere se e quali provvedimenti il governo regionale intende adottare per consentire il corretto stanziamento di risorse per il FURS 2025, al fine di garantire effettivo sostegno agli operatori del settore spettacolo”.
Sul quotidiano La Sicilia si legge: “In nome della ‘promozione turistica’ oltre 8 milioni a 80 soggetti privati con tre norme “ad associazionem”. Tutto senza evidenza pubblica, per eventi di cui talvolta non c’è traccia. A tutti gli altri le briciole del Furs svuotato.”
Sì, la questione merita chiarezza.
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