Secondo quanto riportato ieri dalla “European Banking Authority” (EBA), le compagnie crypto che operano in Europa dovranno rispettare alcuni passaggi stringenti sul tema regolamentazione.
Come redatto nel rapporto finale dell’organismo, gli operatori PSP e CASP saranno tenuti da dicembre 2025 a seguire alcune linee guida, conformandosi ai regimi normativi europei.
Da un lato questa notizia favorisce un quadro legislativo più chiaro e trasparente, dall’altro limita alcune innovazioni del settore come ad esempio nel campo stablecoin.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Regolamentazione crypto: l’EBA avverte sui rischi di instabilità finanziaria in Europa
Ieri, la European Banking Authority (EBA) ha evidenziato come il mancato rispetto della regolamentazione crypto per le compagnie in Europa possa portare a gravi danni strutturali.
L’agenzia, che ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo, ha affermato che l’inottemperanza delle norme potrebbe innescare instabilità finanziaria interne.
L’EBA si è soffermata soprattutto sulla carenza dei controlli per le compagnie che operano nel settore crittografico nell’Unione.
I mancati accertamenti nelle politiche e nelle procedure interne di queste società possono “minare l’efficacia” dei regimi di misure restrittive in Europa.
Il tutto porterebbe ad effetti negativi per la valuta EURO con conseguente mancanza di fiducia del popolo verso le istituzioni.
Inoltre l’elusione delle norme può comportare rischi legali e di reputazione anche per gli stessi istituti finanziari coinvolti.
Questi rischi includono i fornitori di servizi di pagamento (PSP) e i fornitori di servizi di cripto-attività (CASP). La crescente popolarità delle criptovalute ha portato con sé una serie di sfide per i regolatori finanziari.
Al giorno d’oggi le valute digitali, pur offrendo nuove opportunità, possono anche essere utilizzate per attività illecite a causa della loro natura pseudonima.
L’EBA ha sottolineato come l’adozione senza una regolamentazione adeguata crea i presupposti per la diffusione di comportamente dannosi sull’economia in Europa.
L’organismo ha insistito sull’implementazione di misure di know-your-customer (KYC) e anti-money laundering (AML) come pratiche obbligatorie per le compagnie crypto.
Queste misure di controllo richiedono la verifica dell’identità degli utenti e il monitoraggio delle transazioni per attività sospette.
L’Autorità Bancaria Europea delinea nuove linee guida rivolte alle compagnie crypto
Intuendo i potenziali rischi di instabilità finanziaria in Europa, L’EBA ha pubblicato alcune linee guida per le compagnie crypto PSP e CASP in chiave regolamentazione.
Come riportato nel Report dell’agenzia, gli orientamenti assicurano l’attuazione delle sanzioni nazionali ed UE . Il testo cita come segue:
“Le presenti Linee guida chiariscono come le politiche e le procedure di misure restrittive interagiscono con gli istituti finanziari ’ quadri di governance e gestione dei rischi più ampi, per evitare rischi operativi e legali per gli istituti finanziari e garantire un’efficace attuazione delle misure restrittive”.
Le compagnie crypto devono innanzitutto. scegliere un sistema di screening affidabile che consenta loro di rispettare le regole imposte dalla regolamentazione vigente.
Inoltre per conformarsi ai regimi di misure restrittive nazionali in Europea, queste devono anche gestire i rischi che gli utenti possano potenzialmente eludere le misure stabilite dai regolatori.
In pratica queste società devono assicurarsi di essere nelle condizioni di rispettare la regolamentazione sulle crypto e farla rispettare ai propri collaboratori ed utenti.
Tutto ciò si traduce nei seguenti obblighi:
- segnalare alle autorità competenti qualsiasi transazione sospetta che superi una soglia specifica, prevenendo atti di riciclaggio;
- adottare misure per proteggere i fondi dei clienti, tra cui l’uso di portafogli sicuri e la separazione dei fondi dei clienti da quelli aziendali;
- fornire report dettagliati alle autorità di regolamentazione su base regolare, inclusi informazioni sulle transazioni, i fondi detenuti e le misure adottate per garantire la conformità.
Il rafforzamento nella regolamentazione crypto in Europa con queste linee guida entrerà in vigore dal 30 dicembre 2025 in poi.
Possibile stretta sulle stablecoin non complianti al MiCA
La stretta delle nuove linee guida di regolamentazione imposte dall’EBA per le compagnie crypto in Europa, potrebbe presto giungere anche al comparto stablecoin.
Già nel 2022 l’Agenzia aveva chiamato all’attenzione i diretti interessati su nuovi potenziali inasprimenti delle norme.
A distanza di pochi mesi, con la stesura del MiCA, sono arrivate le prime regole in materia di asset-referenced tokens (ARTs) ed e-money tokens (EMTs).
Non è escluso che gli operatori in Europa saranno costretti che le nuove linee guida ad includere divieti o limitazione sulla distribuzione di stablecoin non complianti.
Questo significa che exchange e compagnie crypto dovranno assicurarsi che le loro stablecoin siano supportate da asset reali e che siano soggette a audit regolari.
Monete come ad esempio Tether (USDT) potrebbe avere seri problemi nei prossimi mesi se tutti seguiranno quanto delineato dall’EBA.
Ciò pone interrogativo su un potenziale squilibrio del mercato stablecoin, visto che USDT è la valuta dominante del settore con una capitalizzazione di 127,5 miliardi di dollari.
Nel frattempo le società fintech e le banche di investimento nell’Unione stanno puntando fortemente su quelle stablecoin che sono ancorate al valore dell’Euro.
Proprio ieri è arrivata la notizia del lancio di EURCV, stablecoin sostenuta dalla quarta banca francese Société Générale, all’interno dell’XRP Ledger.
Prepariamoci ad andare incontro ad una ristrutturazione dell’attuale panorama stablecoin in Europa, nonostante il cammino sembri ancora lungo.
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