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In Manovra tornano gli emendamenti inammissibili, dal Tfr al salario minimo #finsubito prestito immediato


La Legge di Bilancio diventa il campo di battaglia per oltre 1.300 emendamenti inammissibili, che spaziano dalla rottamazione delle cartelle fiscali al salario minimo. La Commissione Bilancio della Camera ha bocciato proposte sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Tra bocciature e successivi ripescaggi, alcuni temi centrali tornano al centro della discussione.

Cosa rischia di saltare: oltre mille inammissibili

La scure della Commissione Bilancio della Camera si è abbattuta su un numero significativo di emendamenti alla Manovra 2025. Dei 4.511 emendamenti totali, circa 1.300 sono stati dichiarati “inammissibili” per motivi tecnici o di estraneità di materia. Si tratta di misure che, senza modifiche o una nuova presentazione, rischiano di essere abbandonate.

Tra le proposte che non hanno superato il vaglio figurano alcune iniziative di peso:

  • rottamazione delle cartelle quinquies, proposta dalla Lega, che avrebbe permesso la definizione agevolata di debiti fiscali accumulati tra il 2000 e il 2023, con pagamento in 120 rate;
  • norma anti-Renzi, avanzata da Fratelli d’Italia, mirava a introdurre un limite di 50mila euro per i compensi percepiti all’estero dai politici italiani;
  • esenzione Imu per la Nuvola di Fuksas: una proposta simbolo, legata al prestigioso edificio di Roma, presentata da FdI;
  • detrazioni scolastiche, l’innalzamento della soglia massima a 5mila euro per le spese scolastiche, proposto da più forze politiche, che avrebbe favorito molte famiglie italiane.

Anche proposte dell’opposizione sono state respinte, come l’iniziativa del Pd, firmata da Elly Schlein, per garantire libri scolastici gratuiti a tutti gli alunni delle scuole italiane. La bocciatura di diverse misure evidenzia le dinamiche interne alla Commissione, che ha il compito di vagliare non solo la fattibilità economica, ma anche la coerenza con gli obiettivi generali della Manovra.

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro

Tra gli altri emendamenti respinti spiccano proposte legate a temi molto discussi, come le agevolazioni fiscali per i micro-birrifici e i fondi per il progetto Milano-Cortina 2026.

Il ritorno degli emendamenti: quali sono

Non tutte le proposte sono state accantonate definitivamente. La Commissione, dopo il riesame di diversi ricorsi, ha riammesso alcune delle iniziative inizialmente bocciate. Tra le proposte tornate in pista ci sono:

  • Tfr, è stata prorogata la possibilità di conferire il trattamento di fine rapporto nei fondi pensione tramite il silenzio-assenso, una misura che potrebbe incentivare la previdenza complementare;
  • salario minimo, inizialmente scartata, la proposta è stata riammessa grazie all’intervento di esponenti dell’opposizione come Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni.

Anche altre proposte di rilievo sono ancora in gioco:

  • la cedolare secca sugli affitti, che la Lega vorrebbe estendere a tutti i Comuni italiani;
  • il finanziamento di quasi 3 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto, un progetto controverso ma considerato strategico da alcune forze di governo;
  • misure a favore delle scuole paritarie e l’esenzione dall’Imu per gli immobili adibiti a nidi, materne ed elementari.

Tra le proposte che hanno passato il vaglio, alcune avrebbero un impatto diretto su famiglie e lavoratori. Per esempio, il voucher da 1.500 euro per le scuole paritarie e l’agevolazione per i dipendenti che devono trasferirsi per lavoro, che consente di dedurre i costi dell’alloggio. Quest’ultima misura, ispirata al modello Olivetti, punta a incentivare la mobilità lavorativa e sostenere le imprese nel reclutamento.

Il contesto politico resta teso. La maggioranza, divisa su alcune misure simboliche, deve fare i conti con le accuse dell’opposizione, che denuncia la mancanza di attenzione per temi cruciali come l’istruzione pubblica e la lotta alle disuguaglianze.





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